L’esfoliazione chimica con idrossiacidi è comunemente impiegata in ambito cosmetico per prendersi cura dello strato corneo. Gli alfa-idrossiacidi (AHA) sono un gruppo rappresentativo di sostanze utilizzate in tal senso: promuovono la perdita dei corneociti morti, stimolando il turnover cellulare e aiutando la rigenerazione della pelle.
A causa del basso pH, possono, tuttavia, causare irritazione cutanea, con conseguente prurito e arrossamento. Per di più, possono determinare una maggiore sensibilità alla luce solare e incidere sul rischio di problematiche di pigmentazione.
Scoprire materiali con efficacia esfoliante mantenendo un pH leggermente acido o neutro per ridurre al minimo l’irritazione può, pertanto, fare la differenza.
Acido mandelico e carnitina: un identikit
Derivato dalle mandorle, l’acido mandelico appartiene alla famiglia degli alfa-idrossiacidi. A differenza di altri, vanta una dimensione molecolare maggiore, che gli consente una penetrazione cutanea delicata ma efficace.
Allentando le connessioni tra le cellule cutanee superficiali (desmosomi), l’acido mandelico favorisce la desquamazione naturale, rivelando una carnagione più fresca e radiosa.
L’idoneità per pelli sensibili o inclini all’acne lo rende un esfoliante ideale esente dall’eventualità di irritazioni eccessive.
La carnitina, un composto aminoacidico prodotto per via endogena, è nota per svolgere un ruolo cruciale nella produzione di energia e nel metabolismo dei grassi.
Di recente, ne è stata dimostrata l’efficacia nel preservare la salute della pelle: inibisce, infatti, l’attività della MMP (Matrix Metalloproteinase) indotta dall’esposizione ai raggi ultravioletti A (UVA), prevenendo così i danni cellulari e mantenendo la funzionalità barriera complessiva.
Accoppiamento ionico acido mandelico-carnitina: lo studio
Per accoppiamento ionico si intende un metodo che comporta la formazione di complessi tra sostanze con diverse cariche superficiali, sfruttando interazioni come carica-carica e legame a idrogeno.
Poiché non comporta un legame effettivo come la modifica della superficie o il legame covalente, i complessi risultanti presentano caratteristiche reversibili.
Questa tecnologia riduce efficacemente l’influenza delle cariche superficiali, incrementando così l’efficacia della somministrazione transdermica, configurandosi come risorsa promettente per il settore beauty.
Il presente lavoro, pubblicato su Skin Research and Technology, prende in esame la sintesi del complesso di accoppiamento ionico acido mandelico-carnitina (complesso M_C) per lo sviluppo di un nuovo ingrediente con efficacia esfoliante anche in condizioni di pH leggermente acido (a pH 4,5).
Nello specifico, ne è stata caratterizzata la struttura utilizzando la diffusione dinamica della luce (DLS) e la spettroscopia infrarossa a trasformata di Fourier (FT-IR).
La formazione di accoppiamento ionico è stata confermata tramite cambiamenti di colore in una soluzione semplice. L’efficacia esfoliante del complesso è stata valutata su pelle suina.
In particolare, anche a pH 4,5, laddove l’effetto esfoliante dell’agente esfoliante rappresentativo gluconolattone, diminuisce, il complesso di accoppiamento ionico acido mandelico-carnitina ha mostrato eccellenti risultati esfolianti.
Per il materiale sono state condotte anche valutazioni sull’uomo. Sono stati riscontrati miglioramenti della pelle correlati all’esfoliazione, come la riduzione dei pori, il perfezionamento della consistenza e il controllo del sebo.
Efficacia in quali condizioni: le conclusioni
I risultati dello studio soprariportato supportano il potenziale del complesso di accoppiamento ionico acido mandelico-carnitina M_C come materiale esfoliante a bassa irritazione in condizioni leggermente acide.
L’ingrediente ha mostrato elevata efficacia esfoliante e irritazione minima, configurandosi come promettente materia prima per lo sviluppo di prodotti beauty.
Jeon H, Park N, Won JG, et al; Enhancement of Exfoliating Effects through the Novel Cosmetic Ingredient Mandelic acid_Carnitine Ion-Pairing Complex; Skin Res Technol. 2024; 30:e13788. https://doi.org/10.1111/srt.13788