Cosmetici naturali: continua la discussione sul nuovo standard

Lo standard ISO 16128 per l’armonizzazione internazionale delle definizioni di prodotti cosmetici naturali e biologici e dei loro ingredienti, la cui seconda parte è stata rilasciata lo scorso settembre, viene contestata in vari punti da diversi marchi europei, precursori del settore. Ma per i rappresentanti dell’industria cosmetica, è un importante passo in avanti verso i cosmetici più verdi.

Come per tutti gli standard ISO, l’obiettivo è raggiungere il consenso tra i vari stakeholder per soddisfare al meglio le aspettative di marchi e consumatori. Lo standard tenta di stabilire definizioni e basi di calcolo comuni, riconosciute a livello internazionale, per determinare il livello minimo di ingredienti organici e naturali richiesti nella composizione di cosmetici con tali indicazioni. Il risultato di un compromesso, lo standard è stato criticato da etichette storiche che non sono d’accordo su diversi punti.

Attraverso la voce della sua direttrice Valérie Lemaire, il gruppo Ecocert Greenlife, il principale ente certificatore mondiale di cosmetici naturali e biologici, basato principalmente sulle specifiche dell’etichetta europea COSMOS, non concorda sulla definizione di ingredienti naturali e sul minimo calcolo percentuale richiesto per ingredienti biologici e naturali. Mentre per i rappresentanti del settore cosmetico, come Anne Dux, direttore degli affari scientifici e regolatori presso FEBEA, l’associazione commerciale francese che rappresenta l’industria cosmetica, «lo standard ISO 16128 rappresenta un consenso internazionale, che non può limitarsi alla posizione di varie etichette private europee». Per il settore, la ISO 16128 ha il vantaggio di offrire uno standard internazionale che funge da riferimento globale, senza tuttavia sostituire le specifiche nazionali o regionali di varie etichette. Mentre sembra che ci sia consenso unanime sul fatto che di un migliore controllo delle dichiarazioni ambientali.