Riesaminati i criteri di sicurezza degli ingredienti e dei packaging all’interno dei prodotti cosmetici dedicati ai bambini. È uno dei focus della guida “Safety cosmetics for young children” rivolta a produttori e safety assessor

L’approfondimento sui prodotti destinati all’igiene di glutei e ombelico dei lattanti (parliamo di zone tipiche per l’applicazione di cosmetici per l’uso dei pannolini, nella pulizia e disinfezione), sugli oli essenziali (con particolare riferimento ai terpeni, come la canfora, l’eucaliptolo o il mentolo) presenti nei prodotti per bambini, sul contenuto di fluoro all’interno dei dentifrici e il riesame dei criteri di sicurezza degli ingredienti e dei packaging nei prodotti cosmetici dedicati ai più piccoli sono alcuni dei temi portanti della guida “Safety cosmetics for young children”, seconda edizione dell’European Committee for Cosmetics and Consumer Health (CD-P-COS) e rivista della Direzione europea per la qualità dei medicinali e dell’assistenza sanitaria (EDQM), con sede a Strasburgo, la cui operatività è posta nell’ambito dell’area del Consiglio d’Europa.

Le novità principali

La guida, disponibile in inglese e francese, è stata oggetto di innumerevoli modifiche. Ad esempio, è stato esteso il capitolo già presente sugli ingredienti usati all’interno delle formulazioni cosmetiche, comprendendo le sezioni focalizzate sui nanomateriali nonché sugli interferenti endocrini. In merito a questi ultimi, lo scorso luglio gli specialisti italiani hanno chiesto all’Unione Europea una revisione delle sostanze bandite. Nel dettaglio, l’istanza formulata alla presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen, è stata quella di «aggiornare il regolamento europeo 1907/2006 concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche».

Un’altra parte, invece è incentrata sul calcolo dell’esposizione e sul margine di sicurezza specifico del prodotto.

E ancora, sono comprese una serie di raccomandazioni inerenti l’utilizzo del fluoro nei dentifrici (nei bambini tra 1 e 3 anni, l’assunzione di fluoro da tutte le fonti non deve oltrepassare l’assunzione adeguata accettata di 0,7 mg/giorno), l’uso dei profumi, con particolare rimando ai terpeni, nei prodotti. Fondamentale è controllare l’INCI del prodotto affinché i più piccoli non incappino nelle sostanze ritenute particolarmente allergizzanti.

Quindi ci sono sezioni con focus gli allergeni e le impurità, incluse le nitrosammine, che negli alimenti stanno destando preoccupazione per la salute. All’inizio dell’anno l’Autorità europea per la sicurezza alimentare – EFSA – ha lanciato l’allarme, e numerosi rapporti indicano che le nitrosammine si possono individuare anche in taluni farmaci, il che potrebbe determinare una riconsiderazione sull’autorizzazione di alcuni medicinali contaminati.

Altre sezioni sono relative agli ingredienti vietati (compresi i conservanti, i coloranti e il piombo) che sollevano timori da parte delle autorità e attestano che devono essere perseguiti impegni sul piano normativo per regolarne la presenza.

Sicurezza tossicologica

La “Safety cosmetics for young children” evidenzia, poi, come la valutazione della sicurezza deve essere compiuta per ogni prodotto cosmetico finito, esaminando soprattutto il profilo tossicologico degli ingredienti presenti, congiuntamente alla loro struttura chimica, alle probabili interazioni e all’esposizione.

I bambini che non hanno ancora compiuto 3 anni, infatti, potrebbero risultare più sensibili a specifici effetti tossici delle sostanze chimiche, ragione per cui è indispensabile porre particolare scrupolo alla sicurezza dei prodotti cosmetici che sono loro destinati.

I bambini, è opportuno ribadirlo, hanno un rapporto superficie corporea/massa corporea maggiore rispetto agli adulti; ciò determina una concentrazione plasmatica più elevata a seguito dell’assorbimento, inducendo a livello potenziale una tossicità sistemica più alta o differente da quella di persone adulte.