Diamante: il gioiello per la pelle

Diamond RingÈ la gemma più preziosa che si conosce in natura, che grazie alle innovazioni tecnologiche, negli ultimi anni è stato oggetto di studio per la cosmesi per la creazione di nuove formulazioni di cosmetiche arricchite e impreziosite di preziosi oligoelementi liberati dalla gemma. Questo ha permesso la produzione di cosmetici che hanno lo scopo di nutrire, arricchire e donare bellezza alla pelle. Sentiamo sempre più parlare di pietre preziose o semipreziose, cristalli, diamanti, comuni o rari, grezzi o tagliati che attirano e appassionano tutti irresistibilmente. Sempre più spesso sentiamo parlare di trattamenti di lusso che arricchiscono e curano la nostra pelle come un prezioso gioiello di bellezza. I gioielli sono da sempre usati dalle donne per esaltare la loro bellezza esaltando la raffinatezza e la purezza della pelle che le indossa-utilizza. Solo negli ultimi anni i cosmetologici hanno potuto mettere appunto cosmetici in grado di donare alla pelle proprietà rivitalizzanti, benefiche, anti- age, curative con alle spalle un vero approccio scientifico usato per risolvere i problemi cutanei. Oggi i minerali preziosi sono diventati una tendenza di fondo nella cosmetica. Questo utilizzo è nato dalla grande capacità e dalle proprietà dei minerali, che associati alle innovazioni tecnologiche e all’interessamento dei consumatori per il ritorno al naturale, hanno fortificato e reso possibile prodotti sempre al top dell’esigenze benefiche per il nostro fascino e splendore.

Regolatore dei chakra
Secondo la medicina ayurvedica il diamante è la gemma che possiede più di qualsiasi altra gemma forti virtù riequilibranti. È ritenuta una pietra magica, in grado di attivare la coscienza delle potenzialità di ogni individuo che lo indossa o ne fa uso. Simbolo di ricchezza e potere, il diamante è il desiderio di ogni donna con significato di legarsi per sempre all’uomo della propria vita. Questa gemma possiede un grande potere cioè quello di intensificare l’energia dell’individuo con cui viene in contatto. Vivifica, stimola, rafforza e aiuta la volontà ed esalta la bellezza in ognuno di noi. Oggi i medici ayurvedici, i cosiddetti vaidya, considerano il diamante come un potente tonico per il cuore, un gran rafforzato del sistema immunitario e della volontà psico-fisica. La moderna cristalloterapia lo usa per stabilizzare gli effetti dei trattamenti, per sviluppare capacità di controllo e creare un collegamento con la mente superiore. Il diamante è considerato il re delle pietre, oltre a essere il simbolo dell’amore e dell’illuminazione. È considerata la pietra preziosa dei santi, delle persone sagge e pure di spirito. È dotato di un’elevata vibrazione emanata dalla divinità. Si tratta di una gemma preziosa che ha in sé tutta la forza, la purezza e la perfezione della Luce divina. Un’energia che porta alla perfezione spirituale e fisica, oltre che corporea, in quanto collega l’uomo al suo potere interiore. Per questo che il diamante è considerato la pietra dei chakra, in grado di armonizzarli e stimolarli una sana purificazione corporea, l’allontanamento dello stress e la disintossicazione del corpo.

Fig. 1 - Struttura tetraedrica del Diamante. Il diamante è un composto chimico al quanto semplice formato da atomi di carbonio posizionati al vertice di un ottaedro o di un esacisottaedro avente talune volte anche facce ricurve. Molto spesso sulle facce dell’ottaedro si possono notare delle incisioni triangolari che rendono il diamante la pietre preziosa per eccellenza.
Fig. 1 – Struttura tetraedrica del Diamante. Il diamante è un composto chimico al quanto semplice formato da atomi di carbonio posizionati al vertice di un ottaedro o di un esacisottaedro avente talune volte anche facce ricurve. Molto spesso sulle facce dell’ottaedro si possono notare delle incisioni triangolari che rendono il diamante la pietre preziosa per eccellenza.
fig.2
Fig. 2 – Colorazione del diamante. Il raggio rifratto della luce (in blu) come si può vedere nelle immagini, non continua in direzione parallela al raggio originario di luce nell’aria, ma viene deviato quando entra nella pietra. A) Il cambiamento della direzione della luce può avvenire dal contatto con due sostanze differenti (es. aria e diamante o aria e acqua). B) Il diamante puro brilla di luce propria, questo determina il manifestarsi di uno sfavillio proveniente dalle faccette interne della gemma. C) L’emissione di luce propria della gemma dalla luce che entra in essa favorisce una variazione di brillantezza del diamante.

Caratteristiche chimico-fisiche
Chimicamente, il diamante è fra le gemme più rare dure e preziose che si conoscono in natura, sebbene abbia una composizione chimica molto semplice: è costituito da un reticolo di cristalli di semplici atomi di carbonio disposti secondo una struttura tetraedrica che acquistano una forma di ottaedro o esacisottaedro. Proprio nella composizione chimica del diamante, che individuiamo le sue molteplici proprietà chimico-fisiche. Il termine diamante deriva dal greco “adamas” che vuol dire “indomabile”, come le sue molteplici caratteristiche naturali relative alla durezza, infatti, ogni diamante può essere scalfito soltanto da un altro diamante. Con ciò non stiamo dicendo che si tratta di un minerale infrangibile, anzi un solo colpo lo può far sfaldare facilmente secondo le facce dell’ottaedro. Anche se però dobbiamo tenere presente che il diamante composto da un misterioso gioco di combinazioni elettroniche di atomi di carbonio diventa il minerale più duro e indomabile che si conosce. Infatti, ha un indice di rifrazione fra i più elevati (2,417) e un peso specifico tra i più leggeri (3,52), un punto di fusione di circa 6900 gradi Fahrenheit, cioè due volte e mezzo il punto di fusione dell’acciaio. Tra le proprietà chimico-fisiche che in questo contesto ci interessa maggiormente vi è senz’altro la lucentezza. Il diamante è dotato di una viva lucentezza, quasi metallica, per questo definita “adamantina”. Molti diamanti appaiono fluorescenti ai raggi ultravioletti. Il fenomeno di fluorescenza dipende dall’esposizione di questo ai raggi ultravioletti che determinano la variazione della colorazione da biancastra a giallognola o bluastra a seconda delle imperfezioni strutturali della pietra. La luce che entra in un diamante si riflette sulle faccette e sugli angoli di carbonio che tagliati all’interno della pietra ne caratterizzano la luminosità e la dispersione o diffusione dei colori dello spettro.

Colore dei diamanti
Una proprietà fondamentale dei diamanti che affrontiamo in questa sessione perché trovano un significato in ambito cosmetico è il loro colore. In generale, la colorazione di una gemma è dovuta alla reazione della luce che l’attraversa o che da essa viene riflessa in seguito a un gioco di lunghezze d’onda: ci sono alcune lunghezze d’onda che vengono assorbite e altre che passano attraverso questa, determinandone il colore. È facile distinguere una pietra da un’altra se esse hanno colore diverso; ma, è molto più difficile distinguere una stessa pietra caratterizzata dalla diversità di colori, come nel caso del diamante. Si distinguono differenti tipi di colorazione dei diamanti (tab. 1) in base alla purezza o ai difetti strutturali del minerale. Spesso un diamante ha imperfezioni naturali, definite “le impronte digitali della natura” e conosciute con il termine di “inclusioni”. Quest’ultime contribuiscono all’identificazione delle caratteristiche di un diamante. Esse si trovano nella struttura della pietra e possono determinare variazione di colore: dal bianco al nero, privi di colori oppure verdi, marroni gialli, ecc. Normalmente i diamanti incolori, e quindi trasparenti, sono i più rari e i più preziosi e sono definiti “colorless”, in cui il grado di purezza (I-Piquè) può essere visto a occhio nudo senza l’uso di lente d’ingrandimento; in questi non si osservano imperfezione e segni anomali (Flawless = privo di imperfezioni). La posizione e la quantità di questi segni di riconoscimento può influenzare il valore e il colore di un diamante. Quando il colore del diamante è abbastanza saturo e tendente allo scuro la gemma è definita fancy (diamante fantasia); altrimenti vengono classificati per colore seguendo una scala di normalità dei colori a livello internazionale (tab. 1). Tab1-diamanteLa colorazione differente dei diamanti è indice di impurezza che rimpiazza un atomo di carbonio nella struttura cristallina. I diversi tipi di colorazioni dei diamanti vengono utilizzati in cosmetica essere usati per dare tono a ogni tipo di pelle er regolare la sua la luminosità.

Estrazione dei diamanti
I diamanti hanno origine nel mantello (120-250 Km) della crosta terrestre, successivamente i cristalli di carbonio vengono portati in superficie da condotti vulcanici mediante violente eruzioni di lava, attraverso rocce contenenti olivina (comunemente conosciuta come kimberlite). In seguito mediante l’erosione, la kimberlite viene sgretolata liberando i diamanti nella zona circostante in depositi secondari. In base alla caratteristiche delle erosioni si possono distinguere le differenti colorazioni della pietra preziosa. Distinguiamo due differenti gruppi di giacimenti di diamanti: i primari e i secondari. I giacimenti primari sono quelli in cui i diamanti si trovano ancora nella roccia madre (tipicamente la kimberlite), mentre i secondari sono quelli in cui si trovano in contatto con materiali incoerenti, come sabbia e ghiaia, lontani dalla roccia madre e in terreni alluvionali. Nel caso dei giacimenti primari, i diamanti vengono ottenuti dalla frantumazione delle rocce in pezzi sempre più piccoli, alternando le spaccature a lavaggi abbondanti in cui l’acqua porta via i diamanti. Nel caso dei giacimenti secondari il procedimento dell’estrazione dei diamanti avviene mediante il recupero di diamanti attraverso un procedimento gravitazionale con l’acqua favorendo lo scioglimento dei diamanti in vasche di purificazione successive.

Proprietà cosmetiche
L’impiego del diamante, re delle pietre preziose, nell’era dell’alta cosmetica farmaceutica, dove tecnologia e sensorialità s’incontrano per trasformare la bellezza in una sofisticata e preziosa forma d’arte, si mira alla ricerca di una bellezza vera e pregiata motivata dall’armonia tra corpo e mente, una bellezza sana e naturale che solo un minerale come il diamante può donare alla nostra pelle per abbellirla, illuminandola di un colore naturale e salutare, restituendole un aspetto giovanile mediante l’attivazione di naturali processi anti-invecchiamento. In particolare l’utilizzo razionale dei benefici dei minerali, e quindi del diamante, in cosmetica ci permette di distinguere tre grandi proprietà: proprietà fisiche, proprietà biologiche e proprietà meccaniche. La combinazione di queste proprietà rendono il diamante, il re della bellezza, ultimamente abbondantemente usato dall’alta cosmetica. Come vedremo,il diamante ha un successo in cosmetica a causa dei oligoelementi da esso liberati, e che associati ai principi di origine vegetale e alle super-moderne biotecnologie, permettono formulazioni di cosmetici d’avanguardia. Il diamante, come vedremo, è per questo considerato un indispensabile minerale per la salute e la gioventù della nostra pelle. I suoi oligoelementi, o gli elementi-traccia, rilasciati e presenti nel diamante attivano e regolano le reazioni chimiche vitali delle nostre cellule, che sono fonte di luminosità, calore e attivazione della microcircolazione per l’epidermide.

Proprietà fisiche
Il trucco del lusso prima ha invaso gli Stati Uniti, ma come un’onda ha ormai invaso trionfante l’intera Europa. Le grandi marche cosmetiche hanno capito che giocando sulle proprietà fisiche dei diamanti ci potevano ottenere degli eccellenti prodotti di bellezza. Il diamante come tutti i minerali, presentandosi sotto forma di microcristalli, che misurano fra i 5 e i 10 micrometri, riflettono di luce propria, per questo possono essere usati per numerose applicazioni. I primi cosmetici a godere della varietà delle gemme preziose, e in primis di quelli dei diamanti, sono stati intorno agli anni ’90 i filtri solari, che in contatto con la pelle la proteggevano dalla radiazione diretta del sole, ma nel contempo le donavano una ricca e splendente luminosità. Ma, le proprietà fisiche dei diamanti sono divenuti sempre più influenti nel campo della cosmesi per la sue proprietà di lucentezza. Sappiamo che il principio fisico su cui si basa la luminosità dei diamanti dipende da come esso è tagliato, e quindi al grado di emettere luce. Possiamo avere differenti tipi di taglio che regolano e riflettono in tab2-diamantemodo diverso la luce (tab. 2). L’importanza del taglio dei diamanti è da attribuire all’importanza che questo dona al diamante stesso. Ovvero, sappiamo che il taglio si riferisce agli angoli e alle proporzioni create da un abile tagliatore nella trasformazione di un diamante da grezzo a tagliato. Sulla base di formule matematiche, un diamante ben tagliato riflette la luce internamente da una faccetta all’altra, la disperde e la riflette attraverso la parte superiore della pietra con una brillantezza e un fuoco unico. I diamanti tagliati troppo o troppo poco profondi avranno come risultato una perdita di luce attraverso i lati o il fondo che determina anche minor valore e brillantezza della pietra. Se il diamante è tagliato correttamente, la luce viene rifratta e dispersa al suo interno e viene successivamente riflessa da una facciata all’altra del padiglione fino a giungere all’esterno della pietra attraverso la corona e la tavola, sotto forma di luce bianca e di lampi di luce di ogni colore. Se il diamante viene tagliato con un padiglione troppo profondo una parte della luce si perde dopo la prima riflessione all’interno, uscendo dalla parte opposta del padiglione stesso. Infine se il padiglione è poco profondo, la luce esce prima che possa essere riflessa. Le proprietà di riflessione della luce dei diamanti sono attualmente sempre più utilizzate nei trucchi naturali: la varietà dei loro colori permette un adattamento perfetto a ogni tipo di carnagione. I diamanti sottoforma di microparticelle sono stati inclusi nelle formule di emulsioni, gel, creme, idratanti, tonici in grado di donare alla pelle elasticità e gli anti-radicali naturali in grado di agire per ridurre le rughe. Calibrando la grandezza delle microparticelle in modo corretto e scrupoloso, si colmano le rughe e i microrilievi cutanei. In questo modo le microparticelle di diamante con la loro proprietà di riflessione della luce attuano il cosiddetto “effetto focus”, paragonato all’”effetto flou” delle fotografie, ovvero la tendenza alla diminuzione della percezione visiva delle rughe. Il diamante infatti è il principale minerale che con la sua struttura cristallina cubica a facce centrate dona una notevole proprietà luminosa, l’adamantina, grazie alla quale è stata osservata una diminuzione della percezione delle rughe superiore al 60%. Ovviamente, esaltando la luminosità del colore della pelle. Non solo, ma i diamanti, come tutti i minerali sono dotati di un’altra eccellente proprietà fisica: la prezioelettricità. Sotto l’effetto di un qualsiasi stimolo le microparticelle di diamante in contatto con la nostra pelle si polarizzano emettendo energia sottoforma di raggi infrarossi. In questo modo la nostra pelle assorbe energia in modo da permettere un aumento della sua temperatura di circa 1 °C. Si tratta in realtà di un aumento impercettibile all’applicazione del cosmetico, ma che migliora fortemente la microcircolazione.

Proprietà biologiche
Il diamante è una sorgente naturale di oligoelementi che si distinguono anche per un’attività biologica legata alla loro composizione. L’utilizzo degli oligoelementi è basato sul fatto che tutte le reazioni vitali, che sono alla base dell’aspetto della pelle, capelli, corpo, nell’organismo sono provocate e regolate da elementi-traccia catalizzatori biologici che assumiamo quotidianamente attraverso cibi, acqua, aria. Sappiamo che alcuni oligoelementi in alto dosaggio si comportano come dei veri e propri veleni, ma alle dosi catalitiche (dosi che si trovano in commercio) stimolano, assorbono, trattengono, tutti quegli elementi essenziali per la vita metabolica che sono indispensabili per la nostra salute e bellezza. Millenni di storia termale ci hanno insegnato che anche in minime tracce i minerali e gli oligoelementi sono indispensabili per la salute e la bellezza. In merito a ciò è stato dimostrato che la somministrazione volontaria degli elementi-traccia può dare effetti sorprendenti sia in terapia sia nei trattamenti cosmetici. La moderna estetica utilizza moltissimo gli oligoelementi in creme, lozioni, shampoo, per la cura della pelle, in grado di influenzarne l’aspetto e migliorarne la chimica recettoriale. L’estrazione degli oligoelementi in fase liquida dal diamante avviene mediante un sofisticato procedimento di macinatura. Si osservano così diverse reazioni di complessazione, ottenendo un liquido concentrato di elementi-traccia che vengono così usati e complessati alle varie formulazioni cosmetiche o di prodotti farmaceutici naturali da poter essere usati come prodotto curativo e di bellezza per il nostro organismo. Il diamante così liquefatto viene stabilizzato al pH cutaneo per fornire una perfetta tolleranza e una ottimale attività biologica. In questo modo l’uso di oligoelementi regolano e catalizzano i principali processi cutanei o corporei di ognuno di noi. In piccole dosi normalizzano i processi metabolici alterati e aiutano l’organismo a reagire, rispondere e difendersi dagli stimoli esterni. Essi sono in grado di accelerare nel corpo una specifica reazione chimica. Reazioni chimiche che sono di aiuto sia in campo terapeutico sia in campo cosmetico. Per questo che la caduta di capelli, la formazione di rughe, problemi di cellulite, sono alla base di un problema funzionale che può essere rimosso mediante l’attivazione e la stimolazione di una reazione chimica naturale. Si ricorre sempre più spesso all’uso degli oligoelementi dinanzi a disturbi poco pronunciati delle funzioni dell’organismo che non causano necessariamente e direttamente una specifica malattia, ma che possono manifestarsi con disturbi estetici, sintomi leggeri che possono portare all’indebolimento delle difese naturali del corpo e peggiorare la qualità della vita, predisponendo l’organismo anche verso taluni disturbi psichici o fisici o a turbe comportamentali. Grazie alla conoscenza e alle proprietà degli oligolementi e al loro meccanismo d’azione che ha preso sempre più piede l’oligoterapia, disciplina naturale in grado di aiutare, mediante l’uso degli elementi-traccia, il nostro organismo a vivere in modo sano e naturale, e soprattutto per aprire nuovi confini alla frontiera della bellezza. Secondo l’oligoterapia ogni essere umano ha la tendenza e predisposizione a soffrire di malattie specifiche, anche nel campo della bellezza e dell’estetica che però possiamo curare mediante il giusto apporto di oligoelementi. Per questo motivo che il diamante, ma così anche le altre gemme preziose, sono divenute fonti inesauribili di principi attivi per i cosmetici.

Proprietà meccaniche
I diamanti vengono usati in cosmetica anche per le attività strettamente legate alla loro struttura. Sottoforma di microcristalli o microparticelle di diversa taglia perfettamente sferiche vengono usate per evitare un effetto irritante. Ma, le microparticelle di diamanti vengono attualmente usati anche per massaggi, soprattutto come regolatore dei chakra. Le proprietà meccaniche dei diamanti si osservano anche nell’utilizzare microparticelle di diamante, di diverse taglie, in grado di penetrare nell’epidermide e consentire alla pelle di rinnovarsi e rimuovere le impurità a cui quotidianamente la nostra pelle è bombardata dall’ambiente esterno. Stanno infatti sempre più aumentando cosmetici arricchiti di diamanti che mediante le proprietà meccaniche di quest’ultimi sono in grado di rimuovere le impurità dalla pelle; rassodano i contorni occhi; ammorbidiscono le rughe d’espressione ringiovanendo l’aspetto; prevengono l’invecchiamento della pelle e mantengono un perfetto equilibrio idrico mediante l’attivazione del microcircolo.

Bibliografia
1. Anderson B. Gemmologia Pratica, 1996.
2. Andergassen W. Ed. Paleani, 1982.
3. Andergassen W. 1996.
4. Natural History: A Selection. Penguin Books, 2004.

di P. Ponzo, biologa