Due nuove proposal da identificare come svhc (substance of very high concern)

Forschen am MikroskopÈ intenzione della Francia proporre, entro l’8 agosto 2016, il 4,4’-isopropilidendifenolo (bisfenolo A; BPA) (N. CE 201-245-8; N. CAS 80-05-7) come SVHC. Per la stessa data anche l’Olanda intende proporre come SVHC l’anidride dell’acido benzen-1,2,4-tricarbossilico (anidride trimellitica; TMA) (N. CE 209-008-0; N. CAS 552-30-7). Il bisfenolo A, solitamente abbreviato in BPA, è un composto organico con due gruppi fenolici vicinali. È noto anche come 2,2-bis (4-idrossifenil) propano. Sospettato di essere dannoso per l’uomo sin dagli anni trenta, i dubbi sull’uso del BPA hanno avuto risalto sui media nel 2008, quando molti governi hanno effettuato studi sulla sua sicurezza e alcuni venditori hanno tolto dal mercato i prodotti che ne contenevano. In particolare, il BPA sembrava essere imputato in numerose malattie dello sviluppo sessuale maschile nel feto, e nel calo di fertilità nell’uomo adulto, secondo una relazione pubblicata del 2010 dalla Food and Drug Administration (FDA). Tuttavia, una valutazione pubblicata dalla stessa FDA nel marzo 2013 ha ridimensionato l’allarme, affermando che il BPA è sicuro ai livelli bassissimi che ricorrono in alcuni cibi. Nel luglio 2014, la FDA ha aggiornato il proprio punto di vista sull’utilizzo del BPA in applicazioni che prevedono il contatto con cibo e alimenti, confermando che «il BPA è sicuro ai livelli correnti rintracciabili nei cibi», un’opinione fondata su vaste ricerche, tra cui due nuovi studi resi noti dall’agenzia federale a inizio 2014. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (European Food Safety Authority-EFSA) ha effettuato ricorrenti revisioni delle informazioni scientifiche disponibili su BPA nel 2008, 2009, 2010, 2011, e 2015: in ciascuna occasione, gli esperti dell’EFSA hanno concluso l’impossibilità di identificare alcuna nuova evidenza in grado di modificare l’opinione secondo cui i correnti livelli di esposizione a BPA di cui si è a conoscenza siano sicuri; tuttavia, EFSA riconosce l’esistenza di qualche incertezza e ritiene necessario continuare a indagare sull’argomento.