Come già scritto su Kosmetica, a seconda di come sono le proporzioni tra le note olfattive e di quali materie prime sono composte, possiamo classificare i profumi in sette diverse famiglie olfattive, una classificazione molto scolastica, ma utile per dare un ordine generale e avere un vocabolario comune, soprattutto tra tecnici della profumeria.
Le prime quattro famiglie olfattive sono identificate dalle note olfattive che le caratterizzano e sono più precisamente: gli agrumati o esperidici, i floreali, i legnosi e i cuoiati.
Abbiamo poi altre tre famiglie olfattive che si identificano invece per l’accordo olfattivo che contengono. Questi sono orientali, chypre e fougère.
Gli orientali o ambrati
Gli orientali o ambrati hanno nel loro bouquet un accordo sensuale, confortevole e a tratti mistico. Da cosa è composto questo accordo? Sicuramente da note ambrate, ricostruzione green e sostenibile dell’ambra grigia (materia prima un tempo ricavata da un rigurgito di cibo indigesto di un certo tipo di capodoglio, che per effetto del sole, del mare e della temperatura assume un particolare profumo con sfaccettature dolci, marine, mistiche che in profumeria si definisce ambrato), in origine proveniente dal capodoglio, che ben si sposano con le note cremose della vaniglia o dolci della fava tonka o dei loro corrispondenti di sintesi, la vanillina (molecola 4-idrossi-3-metossibenzaldeide, una aldeide aromatica contenuta nella vaniglia che contribuisce maggiormente al suo profumo caratteristico. Fa parte della lista degli allergeni presenti nelle materie prime cosmetiche) e la cumarina (1-benzopirano-2-one, molecola aromatica chiamata così da cumaru, il vecchio nome della Dipteryx odorata, che noi conosciamo come fava tonka. La fava tonka contiene una grande pecentuale di cumarina che le regala la tipica nuance di mandorla. Fa parte della lista degli allergeni presenti nelle materie prime cosmetiche).
Nell’accordo troviamo poi resine, come per esempio il benzoino, dagli accenni talcati, o il labdano mistico e ricco. Nel cuore possiamo trovare anche altre note come spezie e fiori e nel fondo legni, muschi. Esempio illustre è Shalimar di Guerlain in cui troviamo note di vaniglia, incenso, spezie in una composizione calda e avvolgente; un altro esempio è Opium di Yves Saint Laurent, con le sue note di mirra, cannella e ambra.
I fougère
Abbiamo poi i cosiddetti profumi fougère. Per la maggior parte maschili, hanno come capostipite l’iconico Fougère Royale di Houbigant che per primo, nel 1884, utilizzò nelle note di fondo la sfaccettatura dolce della molecola della cumarina.
L’idea della felce nel nome è pura fantasia, dato che la felce non ha un vero e proprio profumo. Fu così che iniziò una grandissima tradizione di profumi, alcuni dei quali hanno anche segnato la storia.
L’accordo fougère presenta una freschezza immediata di aristocratico bergamotto, un cuore aromatico di lavanda e verde per esempio di foglie di geranio, per finire su di un fondo umido di muschio di quercia e legni con un tocco dolce di cumarina. Drakkar Noir di Guy Laroche è un altro esempio famoso, caratterizzato da note di lavanda, vetiver e muschio di quercia.
I profumi chypre
Infine poi i famosi profumi chypre. Il capostipite della famiglia olfattiva chypre è Chypre di Coty del 1917. Il grande profumiere Coty fu ispirato dai profumi mediterranei dell’isola di Cipro: la freschezza degli agrumi, in particolare il bergamotto, un cuore fiorito raffinato e un fondo umido di muschio d’albero e resine e dolce di vaniglia e cumarina.
Inizialmente furono concepiti come profumi da uomo, anche se oggi hanno un target più femminile. Mitsoukodi Guerlain è un esempio classico, con il suo caratteristico equilibrio tra note fruttate e una base terrosa e muschiata.
Tengo a sottolineare che quindi Chypre NON significa cipriato, ma sta semplicemente ad indicare che si ispira ai profumi di Cipro.