Irritazione oculare: il ruolo dei test in silico

test in silicio
Scientist hand using a pipette in a research lab

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Tra le strategie di Assessment che non coinvologono gli animali da laboratorio vi sono anche quelle in silico, dette anche computazionali. Il Consorzio CON4EI ha voluto testarne l’efficacia nella valutazione del potenziale irritante di 80 sostanze sugli occhi.
Si tratta di sostanze individuate perché se ne conosce già l’effetto sull’occhio da precedenti test in vivo. Sono, quindi, sostanze prese da una banca dati. I metodi computazionali presi in considerazione sono: Toxtree, and Case Ultra EYE_DRAIZE and EYE_IRR. La copertura per ognuno dei test varia da 15 al 58%.
I test si sono mostrati più efficaci nei confronti dei liquidi rispetto ai solidi. Questi test, inoltre, danno vita a dei falsi positivi e negativi.
In particolare, il test EYE_IRR è quello che ha mostrato di dare il minor numero di falsi positivi, pari al 5%, ma dà parecchi falsi negativi (46%). Invece, Toxtree dà il minor numero di falsi negativi nei liquidi (11%), mentre EYE_DRAIZE ha lo stesso primato con i solidi (17%).
Certamente questi metodi non possono essere utilizzati da soli, ma possono rientrare in una strategia combinata.
Geerts, E. Adriaens et al. CON4EI: Evaluation of QSAR models for hazard identification and labelling of eye irritating chemicals. Toxicology in Vitro, volume 49 (pgg 90-98). giugno 2018. doi:https://doi.org/10.1016/j.tiv.2017.09.004

di S.Somaré