Con un incremento superiore al 5%, è in ascesa l’industria cosmetica globale nel 2013, anche se a ritmi inferiori rispetto al precedente esercizio. È ciò che emerge dall’analisi di Euromonitor International, presentata in occasione di In-cosmetics 2014. Anche se sui principali mercati mondiali, Stati Uniti, Brasile e Cina, si sono infatti registrate performance più deboli, secondo gli esperti di Euromonitor esistono ancora ampi margini per una espansione ulteriore, soprattutto sui mercati emergenti. Le crescite più consistenti del 2013, superiori al 15%, si sono osservate in India e nell’Asia Pacifica, ma anche in Pakistan e Iran, mentre in America Latina brilla il Venezuela e torna a salire il mercato dell’Argentina; in Europa simili performance si evidenziano solo in Bielorussia.
I due giganti mondiali rimangono Brasile e Cina, in cui si ha la più elevata crescita assoluta: la previsione è che la metà dei fatturati supplementari dell’industria della bellezza da qui al 2018 saranno realizzati in questi due mercati. Il segmento mass e i prodotti di base prevalgono nei mercati emergenti. Skin care ed hair care rimangono le categorie più vendute a livello globale, seguite da make-up e fragranze.
In un mercato come il Brasile, l’hair care si mantiene al primo posto nelle vendite, con un altissimo gradimento per i condizionanti e gli shampoo e un boom nelle vendite di prodotti specifici, i cosiddetti «perms & relaxants», ma con grande fortuna anche per deodoranti e detergenti; il segmento premium nel mercato carioca cresce con le fragranze.
Mentre sfumano i confini tra skin care, make-up e protezione solare, grazie ai nuovi prodotti multifunzionali, le tendenze vogliono prodotti orientati a creare esperienze evocative polisensoriali. L’elemento emozionale collegato ai cosmetici dovrà essere enfatizzato anche nel modo con cui i consumatori interagiscono con i prodotti. Questo varrà anche per i prodotti destinati ai capelli che, sul modello dell’evoluzione vista nello skin care, dovranno essere multifunzionali e rappresentare un’alternativa ai prodotti professionali.
di E. Perani