L’inclusività è un concetto semplice, ma per anni è stato considerato poco importante e tuttora stenta a farsi largo a causa di limiti che permangono nell’attuale società. Eppure, è di fondamentale importanza per l’evoluzione positiva della società stessa.
Essere inclusivi oggi vuol dire aver rispetto di ogni individuo e farlo sentire a suo agio al di là delle sue caratteristiche fisiche e psicologiche, delle sue abilità o disabilità, delle diverse culture e della sua identità socioeconomica.
Oggi, finalmente, si comincia a prendere coscienza che occorre occuparsi delle diversità sia offrendo prodotti dedicati sia nella comunicazione, arrivando a pubblicità rappresentative della varietà delle persone a tutti i livelli, social compresi, evitando operazioni di solo “washing”.
La parte difficile è individuare chi non si riesce ad includere, quale parte della popolazione non viene presa in considerazione, evitando rappresentazioni della bellezza che sono solo stereotipi che non hanno a che fare con la realtà grazie alle tecnologie in uso, in grado di eliminare ogni imperfezione sulle foto di viso e corpo.
Agire e parlare aprendosi totalmente diventa un passo in avanti che avvantaggia chi sa dialogare con franchezza, catturando l’attenzione e la fiducia di una determinata comunità che non può accontentarsi di false rappresentazioni della bellezza.
Alcune aziende del nostro settore sono sulla strada giusta, in quanto puntano a spingere il consumatore all’autostima, a saper valorizzare ciò che lo porta a star bene con se stesso senza pensare alla perfezione totale. Nasce così il concetto di bellezza autentica.
Si scoprono anche così nuove nicchie di mercato che le aziende con i creativi sapranno sfruttare con prodotti specifici, per un’economia in cui tutti vincono.
Un plauso va a La Forza e il sorriso Onlus che, in un percorso di terapia oncologica, continua a moltiplicare le iniziative e le partecipanti ai laboratori di bellezza. Il cosmetico diventa, anche, uno strumento di benessere psicologico utile all’appropiarsi dell’autostima.
Altro argomento è l’inclusività delle donne sul posto di lavoro nel settore cosmetico, dove la presenza delle donne è cospicua. Basta andare nei Master universitari e scoprire la preponderanza dell’utenza femminile, tanto che, spesso, non c’è un rappresentante maschile tra le numerose donne presenti.
Diventa logico, allora, aspettarsi nei laboratori di ricerca e sviluppo una presenza molto consistente di donne. Altrettanto avviene nel marketing, affari regolatori, direzione tecnica, direzione di stabilimento, direzione generale. E poi imprenditrici e blogger e fondatrici di start up.
L’industria cosmetica è Donna.