Tradizionalmente, la creazione di profumi è un’arte affidata alla sapienza dei maestri profumieri che, con dedizione e abilità artigianale, affinano le proprie capacità attraverso anni di formazione, apprendistato ed esperienza.

La padronanza nell’uso degli ingredienti, la comprensione profonda della composizione delle sostanze e il talento olfattivo nel combinarle, si sono sempre rivelati i pilastri fondamentali per la creazione di fragranze uniche.

Nel panorama attuale, il mondo delle fragranze sta vivendo una trasformazione epocale determinata dall’introduzione, anche in questo campo, dell’intelligenza artificiale (IA).

L’IA si propone infatti come guida nella ricerca e nella creazione del profumo perfetto, sfidando i paradigmi tradizionali e aprendo nuovi orizzonti creativi.

La struttura del sistema olfattivo

Un esempio tangibile dell’applicazione dell’IA nel settore delle fragranze, è l’impiego dei neuroprofumi, odori progettati per innescare risposte emotive misurate a livello biometrico.

Hugo Ferreira, ricercatore presso l’Istituto di Biofisica e Ingegneria Biomedica di Lisbona, sta studiando l’attività cerebrale dell’essere umano in funzione della risposta ai precisi stimoli dati dai diversi profumi, con l’obiettivo di creare un database di neuroprofumi.

L’olfatto, il senso più diversificato, invia messaggi ai recettori olfattivi, collegandosi alle diverse aree del cervello che controllano le emozioni, i ricordi e persino le reazioni allo stress.

L’industria della bellezza ha abbracciato con entusiasmo questa ricerca, e marchi come L’Oréal hanno iniziato a collaborare con la società di neurotecnologie Emotiv per creare esperienze olfattive personalizzate tramite i risultati forniti dall’elettroencefalogramma.

La profumeria algoritmica

Mentre i profumi di massa si affidano a strategie di mercato più generali, i profumi di nicchia stanno sperimentando formule ultra-personalizzate grazie all’IA. Aziende come EveryHuman, grazie all’utilizzo della profumeria algoritmica, hanno iniziato a creare fragranze uniche in pochi minuti, utilizzando appunto questionari e algoritmi. Questo approccio innovativo offre un’esperienza personalizzata che sfida i canoni tradizionali.

Allo stesso tempo, l’IA sta svolgendo un ruolo cruciale anche nell’evoluzione del settore verso la sostenibilità. Tecnologie basate sull’intelligenza artificiale come eScent stanno riducendo gli sprechi e migliorando l’efficienza dei processi di produzione, mentre altre come Moodify offrono la possibilità di soluzioni innovative per il controllo dei cattivi odori .

La critica della profumeria umana

Tuttavia, la nuova tendenza verso l’uso dell’intelligenza artificiale nell’ambito del processo di creazione delle fragranze genera anche aspre critiche. Katie Puckrik, esperta di profumi, sostiene che la magia della scoperta della nuova fragranza preferita risiede nell’esperienza umana, e lasciare che l’IA guidi questa ricerca potrebbe privare le persone di rari momenti di grazia e fascino.

Procter & Gamble abbraccia l’IA olfattiva

Un esempio tangibile dell’integrazione dell’IA nel processo di creazione dei profumi è l’adozione da parte del gruppo Procter & Gamble di Moodify White, un software di progettazione di fragranze basato appunto sull’impiego dell‘IA.

Questo nuovo approccio rappresenta un passo significativo nella trasformazione digitale dell’industria, con l’IA utilizzata per lo sviluppo accelerato di inedite esperienze olfattive.

Il futuro olfattivo

L’integrazione dell’IA nel mondo delle fragranze sta ridefinendo il panorama olfattivo. L’IA offre vantaggi in termini di personalizzazione, efficienza e sostenibilità, ma il tocco umano rimane insostituibile nella formulazione di profumi davvero unici e innovativi.

Trovare il giusto equilibrio tra l’impiego della tecnologia e la creatività umana diventa dunque un fattore cruciale per preservare la magia della scoperta e per garantire la diversità e l’unicità delle fragranze.