Liquirizia: protezione solare naturale

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figura 1

tabellaPrincipi attivi
I costituenti principali della liquirizia sono le Saponine triterpeniche, ritenute i principali responsabili dell’attività terapeutica della pianta. Tra le Saponine, la Glicirrizina è considerata il costituente più importante, presente negli estratti in una concentrazione non inferiore al 4%. Nell’intestino la glicirrizina viene idrolizzata nel suo aglicone (metabolita privo della parte zuccherina) più attivo: l’acido glicirretico, noto anche come Acido 18-β-Glicirretico (fig.2) la cui forma sintetica viene utilizzata in cosmesi. L’acido glicirretico ha dimostrato avere azione antinfiammatoria simile a quella dell’idrocortisone, un farmaco utilizzato per il trattamento di disturbi della pelle, quali eczema, irritazioni da raggi solari, punture di insetti e altre condizioni infiammatorie. Questa preziosa saponina esercita la propria azione antiallergica inibendo la sintesi di istamina liberata dai mastociti e può essere utilizzato nel trattamento topico di eczemi, dermatiti da contatto, acne e psoriasi. Può inoltre inibire la produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS). Altri componenti importanti sono una grande varietà di flavonoidi, responsabili dell’attività antiossidante; tra i calconi il più abbondante è il Licocalcone-A; terpenoidi, alcaloidi, polisaccaridi ecc.
I valori UPE (fig.1) dimostrano che l’applicazione topica di lozioni ricche di LicA estratto da Glycyrrhiza inflata, diminuisce significativamente l’emissione di fotoni indotta dai raggi UVA. Ciò significa che LicA diminuisce la formazione di specie reattive dell’ossigeno anche in vivo. Questo effetto può essere attribuito alla capacità di LicA di ridurre l’azione dei raggi UV sulla formazione dell’eritema. Inoltre, l’applicazione topica di LicA e di altri attivatori di Nrf2 (come il sulforafano), oltre a esercitare un effetto diretto sui cheratinociti degli strati più superficiali dell’epidermide, può esercitare un effetto benefico indiretto nelle cellule degli strati più profondi della cute. L’attivazione di Nrf2 negli strati superficiali induce la sintesi di GSH che svolge azione protettiva anche nei confronti dei cheratinociti degli strati più profondi, riducendo il fenomeno dell’apoptosi UV dipendente. Numerosi fitochimici riescono a indurre l’attivazione di Nrf2 nelle cellule della pelle, tra cui il sulforafano, L’applicazione topica di più molecole attivatrici di Nrf2, potrebbe migliorare la capacità della pelle di resistenza ai fattori di stress esogeni. I ricercatori ipotizzano che l’attivazione di Nrf2 e l’inibizione di NFkB possano agire di concerto per ridurre la formazione di radicali liberi e le risposte infiammatorie della pelle e LicA potrebbe essere un ottimo attivo naturale.

 

di D. Barillaro, cosmetologa