Make-up e skin care, Giappone e Asia del Sud trainano le vendite

Euromonitor InternationalSecondo Euromonitor International una delle lezioni da trarre dall’evoluzione del mercato dello scorso anno è il dinamismo del segmento premium, che ha superato la sua controparte di massa, le prospettive più redditizie all’interno dello spazio premium sono offerte dai cosmetici per la cura della pelle e per il trucco (rispettivamente del 7% e del 9% nel 2017). Dopo alcuni anni di risultati modesti, il 2017 ha visto una ripresa delle vendite di prodotti skin care, in crescita del 6% in valore, il più alto aumento dagli anni precedenti la recessione. L’espansione della categoria è alimentata dallo spostamento verso la prevenzione e la definizione prioritaria del mantenimento della pelle in buona salute, nonché da una narrativa più tenera e allineata alla salute negli anti-età, che a sua volta ha raddoppiato la crescita delle vendite premium a un impressionante 10% a livello globale.

Le vendite totali di prodotti di bellezza in Corea del Sud 2017 sono cresciute di uno scarso 0,9% in valore. Al contrario, il Giappone beneficia di un consumo interno più sano, della crescita dei turisti cinesi, in seguito ai limiti imposti ai viaggi in Corea da parte del governo cinese e alle crescenti aspettative in vista delle Olimpiadi del 2020. L’aumento di popolarità dei marchi giapponesi si basa sulla loro credibilità di vecchia data con Shiro, Decorté, Three Cosmetics, Tatcha e DHC che sono apprezzati non solo nel mercato interno.

«Con un ritmo costante di forte espansione anno su anno, i mercati dell’India e dell’Indonesia saranno tra i primi 10 contributori assoluti per la crescita negli anni fino al 2022», ha scritto Irina Barbalova, Global Lead, Beauty and Personal Care presso Euromonitor International. L’India è destinata a rovesciare la Germania, il Regno Unito e la Francia per diventare il quinto mercato della bellezza entro il 2022, mentre l’Indonesia sarà tra i primi tre contributori alle entrate effettive nel mercato skin care nei prossimi cinque anni, superata solo dagli Stati Uniti e dalla Cina. La crescita di marchi locali come Himalaya, Patanjali ed Emami in India, così come Wardah in Indonesia, rafforzerà il potenziale globale di concetti locali tradizionali come l’Ayurveda, ingredienti vegetali e bellezza halal.

di Marco Colombini