Modelli di test alternativi per la ricerca sull’invecchiamento cutaneo

Le crescenti preoccupazioni etiche riguardanti la sperimentazione animale hanno portato allo sviluppo di vari metodi alternativi basati sulle 3R, descritte per la prima volta da Russell e Burch nel 1959. La ricerca sull’invecchiamento della pelle è particolarmente suscettibile alle preoccupazioni legate ai test animali. Oltre ai motivi di benessere degli animali, ci sono ragioni scientifiche ed economiche per ridurre ed evitare esperimenti sugli animali. È importante sottolineare che gli esperimenti sugli animali possono non riflettere i risultati negli esseri umani principalmente a causa delle differenze di architetture e risposte immunitarie tra la pelle animale e la pelle umana.

Nel presente lavoro viene esaminato il passaggio dalla sperimentazione animale allo sviluppo e all’applicazione di metodi alternativi non basati sugli animali, analizzando necessità e benefici di questo cambiamento. Vengono discusse alcune alternative specifiche ai modelli animali, compresi approcci biochimici, colture cellulari bidimensionali e tridimensionali e studi su volontari, nonché indicazioni future, compresa la ricerca sul genoma e lo sviluppo di simulazioni al computer in silico di modelli di pelle. Tra i metodi in vitro, i modelli di pelle ricostruita tridimensionali sono molto popolari e le alternative utili ai modelli animali presentano comunque molte limitazioni. Con un’attenta selezione e una gestione abile, questi metodi alternativi diventeranno indispensabili per la moderna ricerca sulla dermatologia e sull’invecchiamento della pelle.

Exp Dermatol. 2018 Feb 25. doi: 10.1111/exd.1351

di C. Lacapra e S. Rum