Nuove note nel mondo Hair Care

Nel mondo del personal care uno dei settori dove le profumazioni hanno un impatto maggiore sulla scelta dei consumatori c’è sicuramente quello dei prodotti per capelli, destinati sia al settore della vendita nel canale GDO sia al mondo del professionale per parrucchieri e centri estetici; claim e note olfattive vanno assolutamente di pari passo e i nuovi trend confermano in pieno questa direzione, come si può evincere dai primi lanci del 2018 fatti da L’Óreal che ha lanciato una linea di prodotti anti-forfora, Elseve Phytoclear con la presenza di tea tree oil grazie alla sua decisa azione contro la forfora, abbinata alla capacità di agire sul cuoio capelluto con azione purificante e antibatterica: le tre linee di shampoo presentano profumazioni legate al’azione sul capello, con un olio essenziale di lavanda per quello ad azione lenitiva, la nota di lemongrass per il prodotto refreshing grazie all’effetto rinfrescante che questo profumo ha sul capello insieme all’azione del tea tree oil e infine la linea idratante con la presenza dell’arancio.

Un altro famoso brand del mass market come Suave ha lanciato i suoi nuovi prodotti (shampoo più balsamo) utilizzando una nota molto in trend al momento, come il miele grazie alla capacità di questa nota di ben adattarsi nei contesti dove è necessaria un’azione profumante a lunga durata, Honey Infusion Strengthening Shampoo, con un’azione emolliente e tonificante il capello nettamente superiore alla media.

Arrivando alle grandi multinazionali una delle più attive in questi primi mesi del 2018 è stata Unilever con la linea Love Beauty and Planet, tutti shampoo senza siliconi e parabeni e a risciacquo immediato per evitare spreco di acqua nell’ottica di salvaguardare il pianeta; in questo caso le note olfattive dei prodotti sono tutte legate al concetto di bellezza e partono da Murumuru Butter Rose e Coconut e Ylang Ylang per arrivare a note agrumate come Juicy Grapefruit e Citrus Pell dove la freschezza immediata di queste note rappresenta un valore aggiunto in sede di scelta del consumatore.

di L.Ilorini