Patch test epicutanei per valutare reazioni cutanee

Durante lo sviluppo di formulazioni cosmetiche, i metodi in vitro e in vivo sono strumenti essenziali utilizzati per valutare in modo affidabile il potenziale di irritazione cutanea di un prodotto o ingrediente.

Il patch test epicutaneo (protocolli di applicazione singola e / o multipla) è stato a lungo utilizzato come metodo iniziale in vivo per lo screening delle possibili proprietà di irritazione cutanea di una sostanza o formulazione. Per confermare l’accettazione di un prodotto da parte del consumatore, i test di utilizzo vengono spesso condotti successivamente.

È stato quindi avviato uno studio per verificare la correlazione tra i risultati dei patch test e i test di utilizzo per quanto riguarda l’irritazione provocata dai prodotti per la cura della pelle (leave-on). Diverse formulazioni cosmetiche sono state valutate in entrambi i test; sebbene i risultati del patch test non abbiano indicato sostanziali potenziali di irritazione, le reazioni di tipo immediato (bruciore e arrossamento) sono state evidenti in alcuni volontari e poi scomparse entro circa 1 ora.

Sebbene transitorie, queste reazioni suggerivano che l’accettazione da parte dei consumatori sarebbe stata probabilmente bassa e gli studi furono interrotti. Le reazioni di tipo immediato sono rare ma sono state descritte per alcune sostanze utilizzate nei cosmetici.

Questi risultati inaspettati sono stati comunque intriganti e hanno spinto l’inizio di un viaggio per vedere se i protocolli dei patch test potevano essere modificati per valutare queste reazioni. È stato sviluppato un protocollo di patch test occlusivo a breve termine con un periodo di applicazione di 20 minuti. L’identificazione delle reazioni spontanee è diventata possibile e, inoltre, c’era una correlazione tra l’intensità delle reazioni osservate nel patch test a breve termine e quelli osservati negli studi in uso controllato. Il patch test a breve termine basato sul protocollo sviluppato può quindi essere utilizzato in modo affidabile come metodo di screening, ad esempio nello sviluppo e nell’ottimizzazione di formulazioni cosmetiche contenenti ingredienti che potrebbero causare reazioni spontanee. Questi studi indicano che semplici modifiche dei protocolli di test esistenti possono portare informazioni importanti sulle reazioni cutanee; queste modifiche possono, quindi, essere utilizzate per creare ulteriori elementi costitutivi nello sviluppo e nell’ottimizzazione di strategie di test per formulazioni cosmetiche, che offrono progetti di studio affidabili per le possibili reazioni che gli sviluppatori di prodotti possono incontrare.

International Journal of Cosmetic Science (2020), 42(4), 328-335