Una revisione evidenzia il potenziale cosmetico dei peptidi bioattivi, facendo luce sui meccanismi d’azione intracellulari, sulle classificazioni e sull’ origine naturale di tali ingredienti

Negli ultimi anni, i peptidi bioattivi hanno guadagnato notevole interesse nell’industria cosmetica grazie al loro potenziale nel migliorare lo stato della cute. Derivati da fonti naturali quali piante, animali e microrganismi, questi piccoli frammenti proteici hanno, infatti, svariate attività biologiche.

Sono noti per le proprietà antiossidanti, antinvecchiamento, antinfiammatorie e antimicrobiche, che li rendono ingredienti ideali per formulazioni cosmetiche sempre più innovative.

Peptidi bioattivi: un identikit

I peptidi bioattivi possono esercitare le loro funzioni biologiche e cosmetiche con diverse modalità. In virtù delle loro caratteristiche, sono pertanto classificati in quattro categorie: peptidi di segnale, di trasporto, inibitori dei neurotrasmettitori e inibitori degli enzimi.

I peptidi segnale sono composti attivi che possono prevenire l’invecchiamento stimolando i fibroblasti della pelle, con conseguente aumento della produzione di collagene, elastina, fibronectina, glicosaminoglicani e proteoglicani.

I peptidi trasportatori sono stati progettati per fornire cofattori essenziali per la guarigione delle ferite.

Gli inibitori dei neurotrasmettitori agiscono inibendo i neurotrasmettitori coinvolti nei processi di invecchiamento cutaneo. Gli inibitori degli enzimi possono, invece, inibire direttamente o indirettamente gli enzimi responsabili della distruzione del collagene e di altre proteine essenziali per una pelle in buono stato.

La revisione

Il presente lavoro, pubblicato su Cosmetics 2023, è stato condotto con l’obiettivo di esplorare il vasto potenziale dei peptidi bioattivi per applicazioni cosmetiche, facendo luce sui meccanismi d’azione intracellulari, sulle classificazioni e sulle loro origini naturali. Sono stati approfonditi i molteplici ruoli di questi preziosi ingredienti nel mantenere la cute in buono stato.

A tal proposito, sono stati presi in esame i principi scientifici sottostanti e presentate prove empiriche rilevanti, provenienti da studi scientifici sia in vitro sia in vivo. In aggiunta, sono state sviscerati gli aspetti relativi alla valutazione della sicurezza e alle sfide associate all’utilizzo di peptidi bioattivi nelle formulazioni cosmetiche.

I risultati

L’esplorazione dei peptidi bioattivi per applicazioni cosmetiche ha aperto nuove possibilità in questo settore. È stato dimostrato che tali ingredienti sono efficaci nel migliorare l’aspetto della cute sia in caso di applicazione topica che di somministrazione orale. Si sono, infatti, rivelati dei validi alleati nel migliorare lo sbiancamento e l’idratazione cutanea e nel contrastarne l’invecchiamento sulla base di vari meccanismi intracellulari.

Per quanto riguarda gli aspetti associati alla sicurezza e alla regolamentazione, è stata evidenziata l’importanza di valutare potenziali reazioni allergiche e di rispettare le linee guida normative.

Allo stato attuale, sono necessarie ulteriori indagini per sfruttare appieno il potenziale dei peptidi bioattivi nei cosmetici. Ciò include lo studio di nuove fonti di peptidi, l’ottimizzazione dei metodi di estrazione e l’esplorazione di sistemi di rilascio innovativi capaci di migliorarne la penetrazione e l’attività all’interno della cute. Conoscere al meglio l’unicità di tali materie prime può consentire lo sviluppo di formulazioni cosmetiche innovative ed efficaci, per soddisfare consumatori sempre più esigenti.

Ngoc LTN, Moon J-Y, Lee Y-C. “Insights into Bioactive Peptides in Cosmetics”. Cosmetics. 2023; 10(4):111. https://doi.org/10.3390/cosmetics10040111