L’appuntamento semestrale con l’Indagine congiunturale del Centro Studi di Cosmetica Italia è stato ospitato all’interno del palinsesto di Milano Beauty Week 2023. Nel contesto delle numerose iniziative volte a diffondere la cultura della bellezza e del benessere, la rilevazione ha permesso di scattare un’istantanea sulle dinamiche in atto nel settore ed evidenziarne il valore economico.

Indagine congiunturale: i dati

«I numeri presentati oggi testimoniano la rilevanza del nostro comparto e la sua capacità di creare valore per l’intero Sistema Paese», ha commentato Benedetto Lavino, presidente di Cosmetica Italia. «A fine anno stimiamo che il fatturato totale dell’industria cosmetica in Italia raggiungerà i 14,8 miliardi di euro, in crescita del 10,9% rispetto al 2022; le previsioni per il 2024 proiettano un ulteriore incremento che porterà il fatturato a 16 miliardi. Numeri che consentono al nostro Paese di classificarsi come terzo in Europa per fatturato, dopo Germania e Francia».

Da rilevare anche l’andamento della produzione in conto terzi, che ponendosi a monte della filiera, offre un’importante indicazione sull’andamento del settore: i dati preconsuntivi sul 2023 indicano un valore del fatturato generato dal contoterzismo di 2 miliardi di euro (9,1% rispetto al 2022).

Continuano a crescere anche le esportazioni che, secondo le previsioni, a fine 2023 raggiungeranno i 6,7 miliardi di euro (+15% rispetto al 2022); le stime per il 2024 indicano un ulteriore +10% che farà salire il valore dell’export cosmetico italiano a 7,4 miliardi di euro.

Sul fronte del mercato interno i preconsuntivi 2023 segnalano un valore dei consumi di 12,4 miliardi di euro (+8,2% nel confronto col 2022), con previsioni di crescita a 13,1 miliardi per il 2024.

Da segnalare come l’industria cosmetica italiana si sia dimostrata in grado di assorbire le marginalità e contenere l’aumento dei prezzi; nella prima metà del 2023, infatti, il cosmetico ha registrato aumenti dei prezzi al di sotto della media generale delle principali categorie di acquisto (+7,5% contro poco più del 12% per la media dei beni di largo consumo).

I canali distributivi dei cosmetici

Come di consueto, l’Indagine congiunturale permette di entrare nel dettaglio dell’andamento dei canali distributivi, evidenziandone i principali trend.

Mass market, profumeria e farmacia restano i tre canali piĂą rappresentativi a valore; sono invece e-commerce e profumeria a registrare le dinamiche di crescita piĂą importanti.

Nello specifico, le stime sul secondo semestre del 2023 indicano un valore di 5,2 miliardi di euro per i cosmetici acquistati nella grande distribuzione; in seconda posizione i consumi cosmetici in profumeria, con 2,5 miliardi di euro e una previsione di crescita per il prossimo anno dell’8,5%. La farmacia si conferma in terza posizione tra i canali di acquisto dei cosmetici con un valore preconsuntivo di 2 miliardi di euro nel 2023.

L’e-commerce resta ormai saldo come quarto canale distributivo per i cosmetici nel nostro Paese e, secondo i dati preconsuntivi, rappresenterà 1,1 miliardi di euro di consumi a fine anno, con ritmi di crescita sostenuti anche per il 2024 (+9,8%).

Seguono l’acconciatura professionale (circa 600 milioni di euro, secondo i preconsuntivi 2023) e l’erboristeria, prossima ai 400 milioni di euro. Si assestano su valori analoghi anche le vendite dirette, porta a porta e per corrispondenza (intorno ai 400 milioni di euro); infine, l’estetica professionale con un valore stimato a fine 2023 di quasi 200 milioni di euro.

Focus sulla sostenibilitĂ 

Oltre alle consolidate analisi, l’Indagine congiunturale è sempre occasione per indagare temi di particolare rilevanza per l’industria. In questa edizione sono state approfondite le strategie aziendali orientate alla sostenibilità.

«Analizzando gli orientamenti nelle strategie aziendali, in particolare per quanto riguarda il tema della sostenibilità, emerge come oltre quattro imprese su cinque si stiano indirizzando verso investimenti per l’efficientamento energetico attraverso l’integrazione o la sostituzione di impianti, strumenti o tecniche innovative», ha segnalato Gian Andrea Positano, responsabile Centro Studi di Cosmetica Italia.