Uno studio suggerisce un’applicazione efficace e sicura dei biomateriali nel settore haircare

Dall’invenzione della tecnologia delle onde permanenti a Londra nel 1905, la permanente è ormai da tempo un trattamento per i capelli diffuso, che tuttavia non è esente da un impatto negativo sulle fibre capillari.

L’utilizzo di balsami, oli e maschere per capelli può contribuire al benessere delle chiome, ma non consente la prevenzione di eventuali danni. Da qui emerge l’importanza di esplorare metodiche alternative.

Ricerche recenti hanno evidenziato che le proteine e gli amminoacidi sono in grado di rimodellare i legami disolfuro presenti nel capello. La capacità di permeazione delle proteine è, tuttavia, limitata e gli aminoacidi potrebbero distruggere la struttura secondaria delle cheratine.

I peptidi hanno, invece, un peso molecolare inferiore rispetto a quello delle proteine. Possono, pertanto, essere utilizzati per ricostruire i legami disolfuro, interazioni cruciali nel determinare la forma del capello.

Lo studio

Il presente studio, pubblicato su PubMed, è stato condotto con l’obiettivo di dimostrare che i peptidi possono essere utilizzati in modo sicuro, efficiente e promettente per la permanente dei capelli.

Tramite la bioinformatica sono stati dunque progettati peptidi di ispirazione biologica, capaci di interagire con le cheratine delle chiome e dar luogo a forme arricciate.

Nello specifico, è stato preso in esame il peptide bioispirato PepACS (PepA-PepC-SPB). Tale molecola è in grado di interagire con il gruppo sulfidrilico della cheratina in situ per rimodellare i legami disolfuro senza alterare le proprietà di trazione della fibra capillare.

Mediante microscopio elettronico a scansione è stato osservato il potenziale di PepACS nel riparare le lesioni della cuticola, mentre la penetrazione di PepACS nelle fibre del capello è stata valutata tramite fluorescenza.

L’efficienza del trattamento della chioma con PepACS è stata confrontata con quella delle sostanze chimiche per permanente disponibili in commercio.

I risultati

Dall’analisi è emerso che il peptide bioispirato PepACS può trovare impiego nella permanente dei capelli a una concentrazione dello 0,01% e a pH neutro. PepACS ha mostrato un’elevata biocompatibilità nell’esperimento CCK-8 (Cell Counting Kit-8) e non va ad influenzare le proprietà di trazione delle fibre capillari.

PepACS vanta, inoltre, capacità di riparazione delle lesioni della cuticola causate dallo sbiancamento chimico.

Per di più, il legame di PepACS con mCherry permette la tintura dei capelli, fornendo un ulteriore vantaggio al processo di permanente.

In conclusione, lo studio dimostra il potenziale di PepACS come approccio verde e sostenibile per la permanente. Suggerisce, dunque, un’applicazione efficace e sicura dei biomateriali nel settore haircare.

Changxin Fan, Jiacheng Shi, Xin Wei, Ziqi Xie, Mingyuan Cheng, Xinghong Cao, Yu Zhou, Yi Zhan, Yunjun Yan, “Bioinspired peptides designed for hair perming and dyeing with potential for repair”, Acta Biomaterialia, Volume 168, 2023, Pages 440-457, ISSN 1742-7061, https://doi.org/10.1016/j.actbio.2023.07.019.