Una è un “naso” di fama nazionale. L’altra, con la sua azienda è riuscita a democratizzare i profumi di qualità. Sono Paola Bottai e Malva Moncalvo, che nella sede di Helan, in una verdissima Valle Scrivia, entroterra di Genova, lo scorso 20 settembre hanno tenuto una conferenza stampa molto partecipata, in occasione del lancio della nuova fragranza, Rosso d’Ambra, e del ri-lancio del libro Profumi, edito nel 2021. Una chiacchierata piacevole e multisensoriale, che ha visto alternarsi le due relatrici sul tema delle fragranze in un tempo che è volato via veloce, indice di una sintonia che ha coinvolto tutta la sala.
Paola Bottai ha raccontato di come è nato il suo amore per i profumi, degli ancoraggi emozionali dell’infanzia, di alcuni escamotage che utilizza per ricordare le note che le servono nel suo lavoro. Malva Moncalvo, farmacista, direttore tecnico e formatrice di Helan, si è dedicata molto negli ultimi anni ad approfondire il tema delle fragranze, seguendo in prima persona i percorsi olfattivi che organizza in giro per l’Italia con l’azienda che dirige insieme ai fratelli Ludovico e Marco, seconda generazione di un’impresa nata nel 1976.
Un libro che racconta il mondo dei profumi
Paola Bottai ha studiato all’Istituto internazionale di profumeria di Grasse ed è una creatrice di fragranze molto conosciuta. A Casella, nella sede di Helan, ha presentato il suo libro, anche se ha precisato che si trattava di una ri-presentazione, in quanto pubblicato nel 2021, periodo decisamente particolare e sfavorevole agli incontri dal vivo. «In realtà è un libro senza una precisa collocazione temporale, anche se c’è un piccolo accenno al periodo in cui è stato scritto, il 2020. Ma potrebbe essere attualissimo anche fra molti anni», ha specificato.
E sul momento in cui il libro è stato scritto si è soffermata, raccontando l’angoscia con cui ha vissuto il periodo del Covid-19, con il terrore di poter perdere l’olfatto e le ripercussioni che questo avrebbe portato non solo nel suo lavoro, ma in quella che percepisce come una parte essenziale di sé e che, quindi, avrebbe coinvolto tutto il suo mondo.
Vi è stata poi una dissertazione sul marketing e sul posizionamento dei profumi: un profumo di qualità deve essere per forza costoso? La risposta è no: indipendentemente dal prezzo, deve interpretare lo stato d’animo di chi lo indossa, deve comunicare benessere. Si è quindi parlato di materie prime e della loro evoluzione, alla ricerca delle molecole sintetiche che riproducono in modo fedele quelle naturali, anche in un’ottica di sostenibilità: oggi, ad esempio, le molecole sintetiche hanno totalmente sostituito quelle di origine animale.
Rosso d’Ambra, quando il classico diventa insolito
La conferenza è proseguita con la presentazione della nuova fragranza Rosso d’Ambra: il terzo della Collana d’Ambra, quello forse più inconsueto, che combina la nota avvolgente dell’ambra con quelle fruttate ma fresche e acidule dei frutti rossi, in particolare dell’amarena, in un accordo moderno e sensuale, in cui l’ambra scalda la composizione con il suo sentore animalico.
Malva Moncalvo ha spiegato come è nata la fragranza, da un’idea di sensualità innata, non ostentata, quasi una moderna Frida Khalo, a cui si ispira anche la campagna visual. Paola Bottai ha interpretato la fragranza con la sua incredibile capacità di narratrice di profumi, trasportando la platea sulle note dell’accordo olfattivo.