Un’analisi chiarisce le potenzialità dei residui agroindustriali di vinaccioli per lo sviluppo di scrub cosmetici dalle proprietà antiossidanti

Degli svariati bio-residui risultanti dalla produzione del vino, i semi d’uva o vinaccioli sono i più ricchi in sostanze fitochimiche preziose come i polifenoli, che possiedono un’ampia gamma di proprietà biologiche e benefiche.

Il seme d’uva di Obeidi, una varietà bianca autoctona libanese, è stato testato in molteplici studi come valida fonte di molecole bioattive quali polifenoli, oli e proteine mediante procedure di estrazione per lo sviluppo di prodotti cosmetici e terapeutici.

Lo studio

Nel presente lavoro, pubblicato su Molecules, i semi esausti sono stati ulteriormente sfruttati per lo sviluppo di scrub cosmetici in grado di rilasciare molecole antiossidanti durante il processo di esfoliazione, secondo i principi dell’economia circolare, in direzione di processi produttivi sempre più “zero waste”.

La caratterizzazione dei residui di vinaccioli ha confermato la presenza di molecole fenoliche antiossidanti, tra le quali acido gallico, catechine e acido protocatecuico (0,13, 0,126 e 0, 089 mg/g di sostanza secca DM) e un elevato contenuto fenolico (11,85 mg di acido gallico equivalenti (GAE)/g di sostanza secca (DM)).

È stato, inoltre, dimostrato che tali sottoprodotti possiedono una consistenza sabbiosa (rapporto di Hausner (HR): 1,154, indice di Carr (CI): 0,133 e angolo di riposo: 31,62 (°) gradi) simile agli esfolianti naturali commerciali.

I residui di vinaccioli Obeidi sono stati, dunque, incorporati a concentrazioni crescenti (0,5, 1, 1,5 e 2% p/p) in uno scrub cosmetico, conservato per cinque settimane a 4, 25 e 50 °C per i test di stabilità. Tutte le formulazioni di scrub testate hanno mostrato una buona spalmabilità con un diametro di diffusione di 3,6–4,7 cm ed un’eccellente stabilità fisica, in quanto non sono state osservate separazioni di fase o cambiamenti di colore dopo quattro cicli di shock termico a 4 e 50 °C.

Un test di irritazione cutanea in vivo ha, infine, confermato che lo scrub arricchito con l’1,5% di residui di vinaccioli esausti Obeidi è la formulazione più promettente. Possiede, infatti, un elevato quantitativo di molecole fenoliche (0,042 ± 0,001 mg GAE/mL di scrub) e una buona stabilità e può essere tranquillamente applicato sulla pelle senza indurre irritazione.

Le conclusioni

I risultati complessivi hanno sottolineato che i residui esausti di vinaccioli possono essere trasformati in sistemi promettenti per l‘esfoliazione sia fisica sia chimica, confermando così l’importanza dell’effettivo sfruttamento dei sottoprodotti agroindustriali per lo sviluppo di cosmeceutici di alto valore verso un approccio più sostenibile e zero waste. Per confermare l’efficacia dello scrub, sono tuttavia necessarie ulteriori indagini sulla sua stabilità microbiologica.

Salem Yara, Hiba N. Rajha, Suhair Sunoqrot, Alaa M. Hammad, Ines Castangia, Maria Manconi, Maria Letizia Manca, Dana Al Lababidi, Joe A. Touma, Richard G. Maroun, and et al. 2023. “Exhausted Grape Seed Residues as a Valuable Source of Antioxidant Molecules for the Formulation of Biocompatible Cosmetic Scrubs” Molecules 28, no. 13: 5049. https://doi.org/10.3390/molecules28135049