Circa 1.200 visitatori registrati, 50 desk espositivi e oltre 750 incontri B2B: i numeri della sesta edizione del Polo Innovation Day migliorano quelli già ottimi del 2022.

Il tradizionale evento organizzato dal Polo della Cosmesi per il 12 ottobre e dedicato alla filiera industriale della cosmetica conferma il successo della formula capace di far dialogare tutte le componenti di un comparto complesso e all’avanguardia, dalle materie prime/ingredienti, ai produttori di make-up e skincare, a quelli del packaging primario e secondario per arrivare all’automazione, ai servizi e ai brands.

Il tema scelto quest’anno è quello della Sostenibilità, affrontata in modo critico per evidenziare tutti i risvolti che hanno impatti importanti sulle attività quotidiane delle industrie cosmetiche.

«La missione che il Polo si è imposto è quella di sviscerare anche aspetti meno “cool”, per andare in profondità, fare emergere contradizioni e distorsioni che rischiano di fare più male che bene – ha spiegato Matteo Moretti, presidente del Polo –. La sostenibilità non è solo “green” e attenzione verso l’ambiente. Spesso si tende a dimenticarne anche la valenza sociale ed economica, che ogni impresa può contribuire a costruire. Il Polo sta facendo la sua parte anche su questo fronte. Ad esempio, quest’anno abbiamo compiuto diversi passi molto importanti agendo sulle leve della sicurezza e del benessere dei lavoratori e della formazione. Abbiamo sottoscritto il protocollo d’intesa con l’ATS della Val Padana sul programma Luoghi di lavoro che Promuovono Salute-Rete WHP Lombardia, siamo entrati a fare parte della Fondazione ITS Academy Cremona-Nuove Tecnologie per il Made in Italy, con l’obiettivo di sostenere, al fianco delle aziende, percorsi di alta formazione finalizzati all’inserimento di manodopera sempre più specializzata per il settore cosmetico, abbiamo attivato delle proficue collaborazioni con l’istituto Poliestetico di Milano e con il CFP Calam di Lodi».

Punto di incontro per professionisti, addetti ai lavori e marchi del settore, I’D23 ha avuto come ospite d’eccezione il Governatore della Lombardia, Attilio Fontana, intervenuto a sorpresa insieme al senatore Renato Ancorotti.

Cuore nevralgico, l’area espositiva e l’area conferenze, dove si sono svolti gli speech di agenzie di trend e aziende top players e le due tavole rotonde, che con la partecipazione di speakers di alto livello appartenenti alle migliori università italiane, a brands nazionali e internazionali, ad associazioni di categoria, hanno affrontato tematiche d’attualità dedicate al packaging e al prodotto. Durante i dibattiti, sono state messe “sotto esame” le nuove tendenze green, rivelandone pregi e difetti, falsi miti e nuove opportunità di crescita.

Europa tra sostenibilità del pack e nuovi materiali

Nella prima tavola rotonda, moderata da Riccardo Maruti, giornalista del quotidiano La Provincia di Cremona e Crema, si è puntata l’attenzione sulla disarmonia legislativa europea rispetto al trattamento degli imballaggi che pone nuove sfide e criticità all’industria cosmetica. Il presidente del Polo, Matteo Moretti, ha sottolineato che «l’impianto normativo europeo sul fronte della sostenibilità ambientale attuale si basa su una serie di direttive che hanno prodotto una situazione di disomogeneità in cui l’industria cosmetica sempre più spesso deve fronteggiare richieste incoerenti e contraddittorie che ostacolano la vocazione internazionale. È necessario fare sentire la voce della Cosmesi affinché il Parlamento europeo legiferi in materia tenendo conto delle peculiarità della filiera, per portare chiarezza e un’armonizzazione tra le norme e tra gli Stati».

Gli ha fatto eco Benedetto Lavino, presidente di Cosmetica Italia: «La cosmetica rappresenta un valore fondamentale per il nostro Paese, che impiega oltre 300.000 persone. Trovarci a Crema ha un significato particolare per il comparto cosmetico lombardo: la Lombardia è il cuore pulsante della filiera, il motore di questa eccellenza, dove ha sede quasi il 55% di imprese cosmetiche nazionali e si concentra un fatturato di 8,8 miliardi di euro nel 2022, rappresentando i due terzi dell’ammontare nazionale con una quota del 66,2%.Un valore che secondo le stime è in crescita nel 2023».

Alla discussione hanno partecipato anche Giovanni Bellomi, direttore generale di Corepla (Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in Plastica), Andrea Dominique Illy, Co-founder & CEO Amarey, Benedetta Suardi, direttore scientifico Kiko Milano e Luigi De Nardo, professore di Scienza e Tecnologia dei materiali Politecnico di Milano.

Presenti in sala, invitati per l’occasione dal Polo allo scopo di avviare un dialogo diretto tra Europa e Cosmesi, due eurodeputati: Danilo Oscar Lancini (membro della Commissione commercio internazionale) e Massimiliano Salini (membro delle Commissioni ambiente e industria, relatore del Gruppo PPE del Regolamento imballaggi).

Il lusso può essere green?

La sensibilità delle nuove generazioni verso la sostenibilità ambientale e sociale rappresenta una sfida per le aziende che producono beni di lusso. Eppure, il segmento luxury rappresenta di per sé un potente anticorpo verso tutto ciò che non è sostenibile, garantendo livelli di qualità alta dei prodotti e delle filiere, educando alla ricerca del bello e durevole non dell’usa e getta, rispettando il lavoro delle persone e impattando meno sull’ambiente. Ma vale anche il contrario? Quanto essere green rappresenta un lusso? Quanto essere sostenibile è sostenibile per l’industria? Hanno partecipato al dibattito – moderato da Valentina Debernardi, Creative Beauty Director Hearst e Beauty Editor Harper’s Bazaar ed Esquire, Stefano Anselmo, make-up artist e direttore artistico dell’Accademia Stefano Anselmo, Viviana Barker-Hemings, Marketing Director Prestige Coty Italia, Philippe Guitelmann, Guerlain Italy Brand General Manager, Patrizia Valsesia, PhD material science, exploratory research raw material development Director Intercos, Roberto Serafini, Founder e CEO RS Consulting, Riccardo Ferrari, direttore generale Sisley Italia, e Sonia Laneri, PhD dipartimento di Farmacia Università degli Studi di Napoli Federico II.

Durante l’evento si è tenuto anche un momento celebrativo per festeggiare alcune delle aziende italiane più importanti e note nel settore che hanno raggiunto importanti anniversari: Collistar, Davines Group, Ganassini e L’Erbolario. Brand per i quali hanno partecipato rispettivamente Francesca Bellone, brand director, Davide Bollati, chairman, Vittorio Curto, general manager, Luigi Bergamaschi, direttore commerciale e comunicazione digitale.

Gli Innovation Awards

Infine, a conclusione della giornata, si è tenuta la tradizionale consegna degli Innovation Awards, che celebrano l’innovazione e la ricerca dell’intera industria cosmetica, premiati dal pubblico e dalla giuria tecnica:

  • PRODOTTO PIÙ INNOVATIVO – OPERA A CURA DI STAMPA 3D: COSMETEC
  • PRODOTTO PIÙ CREATIVO – OPERA A CURA DI MICHELA GROSSI: MKTG INDUSTRY
  • PRODOTTO PIÙ SOSTENIBILE – OPERA A CURA DI VITTORIO VENTURINI (LIBER): LUMSON