Sostanze difficili da testare: una nuova strategia

Al momento non esiste ancora una strategia ufficiale da utilizzare per determinare il potenziale sensibilizzante di un nuovo ingrediente cosmetico da inserire sul mercato, come rimarcato in un recente lavoro francese: di fatto esistono solo tre test già validati dall’OCSE, mentre altri sono in fase di validazione.

Il problema si pone particolarmente quando l’ingrediente da studiare è difficile da testare a causa di particolari proprietà fisico-chimiche o di altre proprietà intrinseche che non consentono l’uso della maggior parte dei test in vitro. Come fare in questi casi? Gli autori dello studio hanno proposto una strategia robusta che permette di valutare il potere sensibilizzante delle sostanze difficili da testare.

Il primo step è stato valutare la capacità di 4 modelli in vitro di lavorare con queste sostanze: la scelta è caduta sui tre validati dall’OCSE, DPRA, KeratinoSensTM e h-CLAT, e su Sens-Is®. Quest’ultimo permetterebbe di superare i problemi di solubilità e di discriminare bene tra sostanze irritanti e sensibilizzanti.

Il modelli in vitro sono stati testati su 25 ingredienti noti. I risultati dello studio hanno indicato nel Sens-Is® un metodo capace di discriminare bene tra le sostanze, classificandole in modo corretto, mentre per esempio il modello DPRA tenderebbe a dare molti falsi negativi, se confrontati con gli studi animali esistenti in letteratura. KeratinoSensTM e h-CLAT, normalmente efficaci, si sono invece dimostrati meno affidabili una volta applicati a sostanze difficili da testare: il primo tenderebbe a sovrastimare il potere sensibilizzante, mentre il secondo a sottostimarlo.

Questi risultati hanno permesso al team di ideare il loro modello. Il punto di partenza è Sens-Is®, usato per valutare i primi due eventi chiave del processo di sensibilizzazione cutanea relativi alla penetrazione.

A seconda degli esiti di questa prima fase, l’approccio viene completato usando h-CLAT per valutare l’evento chiave 3 e, infine, KeratinoSensTM per riprendere l’evento chiave 2 ma da un punto di vista più diretto. Utilizzata sulle stesse 25 sostanze, questa strategia dimostra di aumentare l’accuratezza all’88% e di minimizzare i rischi di risultati falsi negativi.
Mathilde Bergal, Mickaël Puginier, Cédric Gerbeix, Hervé Groux, Alicia Roso, Françoise Cottrez, Alain Milius. In vitro testing strategy for assessing the skin sensitizing potential of “difficult to test” cosmetic ingredients. Toxicology in Vitro, Volume 65, 2020. Doi: https://doi.org/10.1016/j.tiv.2020.104781.