Tossicità riproduttiva in silico

 

Prima di entrare in commercio una sostanza chimica deve essere sottoposta a una serie di test tossicologici che ne provino la sicurezza sull’uomo.

Quando questa sostanza chimica deve essere inserita in un prodotto cosmetico, il Regolamento CE 1223/2009 vieta l’uso di test animali per effettuare questi test tossicologici. Tuttavia, esistono ambiti per i quali lo sviluppo di test alternativi è ancora parziale, come la tossicità riproduttiva, per la quale si usano di norma embrioni animali o umani. In particolare, i test validati da ECVAM e OCSE per questo tipo di tossicità sono 3: il test sulle cellule staminali embrioniche (EST), il saggio di Micromassa (MM) e il saggio basato sulla coltura di embrioni interi.

Un consorzio di istituzioni e piccole medie imprese, dirette dal professor Raymond Pieters dell’Università di Scienze Applicate di Utrecht, ha vinto un premio di 1 milione di sterline per sviluppare la fase 2 del progetto DARTpaths CRACK IT Challenge, incentrato proprio sullo sviluppo di un test per la tossicità riproduttiva animal free. In particolare, l’idea è di creare una piattaforma in silico in cui raccogliere tutte le informazioni che già si hanno sull’interazione di sostanze chimiche con le vie dello sviluppo fetale e riproduttive, di origine animale e umana.

Queste informazioni includerebbero anche tutti i pathway fisiologici e le relazioni tra diversi geni conosciute. Lo studio dei dati raccolti potrebbe predire il comportamento di nuove sostanze chimiche, sulla base del concetto che molecole con strutture simili hanno comportamenti simili in condizioni simili. La piattaforma potrebbe diventare un ulteriore strumento di analisi delle sostanze cosmetiche e dei loro ingredienti.

https://www.nc3rs.org.uk/news/1-million-awarded-silico-assessment-developmental-and-reproductive-toxicity