Un volume di esperienza

Manuale CosmetololgoIl Manuale del Cosmetologo varca il traguardo della seconda edizione, profondamente ampliata: un lavoro indispensabile in un settore che vive una costante evoluzione scientifica e tecnologica. Esce per Tecniche Nuove la seconda edizione del Manuale del Cosmetologo, completamente rinnovata nell’impianto editoriale, rispetto alla prima edizione del 2007, e ampliata nei contenuti. Il testo intende fornire un quadro multidisciplinare dello sviluppo prodotto e della produzione dei cosmetici, che muove dagli aspetti legislativi per arrivare a considerare il marketing strategico, le fasi dello sviluppo prodotto, la trattazione per categoria delle materie prime, fino a passare in rassegna i criteri formulativi per diverse tipologie di prodotto. Il volume si completa con la parte sulle problematiche della messa in produzione e criteri di gestione integrata della qualità, insomma, tutti gli aspetti che il cosmetologo, ormai figura multitasking nel mondo dell’industria e della ricerca cosmetica, deve aver presenti, in qualsiasi funzione aziendale si trovi a operare. Non un manuale di formulazione cosmetica, quindi, ma una summa di quella cultura cosmetologica e industriale che non può mancare al formulatore. Presentano il testo i due curatori, Giovanni D’Agostinis ed Elio Mignini, che hanno rivisto il progetto editoriale nonché coinvolto gli Autori e coordinato i contenuti di un’opera che non può mancare sulla scrivania di chiunque operi nel settore cosmetico.

Dottor Mignini, quali motivazioni vi hanno spinto a una revisione editoriale così profonda del Manuale del Cosmetologo?
Diversi anni sono passati dalla prima edizione, anni in cui il settore cosmetico ha avuto una evoluzione rilevante sotto molti punti di vista. In primo luogo negli aspetti legislativi, completamente mutati nel quadro di riferimento per la pubblicazione, nel 2009, del Regolamento 1223, che ha completamente sostituito, nel 2013, la precedente Direttiva e le Leggi di recepimento nazionali. In secondo luogo, si sono affacciate con successo sul mercato nuove tipologie di prodotto, per esempio i cosmetici biologici e naturali, che hanno introdotto soluzioni e tecnologie innovative sia nell’ingredientistica sia a livello di tecnica formulativa, di cui abbiamo ritenuto importante dar conto. Infine abbiamo voluto accogliere e dare risposta alle sollecitazioni, ricevute in questi anni dai tecnici del settore e dalle università, ad ampliare e completare le parti riguardanti le tecnologie cosmetiche.

Quali parti sono state aggiunte?

Elio Mignini.
Elio Mignini.

Abbiamo totalmente reimpostato la parte dedicata alle tecnologie cosmetiche, destinando un capitolo specifico a ciascuna categoria di prodotto, trattando per ognuna i criteri di formulazione e di messa in produzione. Tra gli aspetti che mancavano nella prima edizione, un esempio è costituito dal capitolo sulla cosmesi decorativa, tema affrontato a tutto tondo, con l’attenzione che richiede questo importante tassello dell’industria cosmetica, celebrato nel mondo e vanto del Made in Italy. Più in generale, il testo è stato concepito come strumento che si pone al fianco del cosmetologo per fornire conoscenze e visione su quello che è la gestione complessiva del prodotto, in tutte le fasi e le funzioni coinvolte, quindi non solo dal punto di vista formulativo. Ampio spazio è stato dato, dunque, agli aspetti di marketing, di industrializzazione, pratiche di fabbricazione e controllo, fino al fondamentale tema del packaging. Per enfatizzare questa natura multidisciplinare del sapere cosmetologico, necessaria per portare sul mercato prodotti di elevato profilo qualitativo, particolare cura è stata posta nella compilazione dell’indice analitico, che facilita la consultazione trasversale degli argomenti attraverso i capitoli e anche il confronto fra gli approcci dei diversi Autori.

A chi si rivolge il Manuale, Dottor D’Agostinis?
Il target è un’ampia schiera di figure che nel nostro settore curano lo sviluppo e la produzione del cosmetico. Il giovane che aspira a entrare nell’industria ne trarrà un bagaglio indispensabile d’informazioni che vanno molto oltre le conoscenze di base, un insieme di concetti e di dati tecnici di grande utilità anche per il ricercatore in cosmetologia. Il tecnico esperto, già pienamente inserito, potrà completare la propria preparazione, da un lato ampliando le proprie conoscenze ai molti campi specialistici del nostro settore, che si avvale di tecnologie diversissime per le diverse categorie di prodotto, in cui spesso la cosmesi bianca, il make-up, le fragranze o le tinture per capelli, per citare qualche esempio, sono considerati mondi a sé. Ma soprattutto, grazie all’ampia trattazione dei molti aspetti non strettamente formulativi che riguardano il cosmetico, dal controllo qualità, alla scelta del packaging, al marketing strategico, il lettore potrà guadagnare una visione più completa del prodotto, imprescindibile per affrontare, oggi, le sfide dei mercati.

Giovanni D'Agostinis.
Giovanni D’Agostinis.

Perché ha senso l’utilizzo di un manuale per approfondire una scienza come quella cosmetologica, in cui conta molto l’esperienza?
In prima battuta risponderei che in un settore che ha avuto uno sviluppo tecnologico importantissimo come quello cosmetico è opportuno avere una visione di quale sia lo stato dell’arte: un punto di partenza per dare il proprio contributo di inventiva e di innovazione. C’è però anche un altro aspetto: ogni capitolo è stato affidato ad Autori di alta levatura tecnica e scientifica. E dai maestri c’è sempre da imparare. La cosmetica è l’arte di accostare saggiamente le materie prime: un insieme di saperi che interessano non solo lo sviluppo della formula, ma anche il modo di realizzarla a livello industriale, calibrando tempi, sequenze, temperature e i mille fattori che influenzano la riuscita del prodotto, perché questo possa sviluppare al massimo la sua gradevolezza e la sua efficacia. Nel Manuale, gli Autori non hanno semplicemente trasferito un freddo pacchetto di conoscenze, ma sono riusciti a trasmettere l’esperienza di questo saper fare industriale, che le nostre aziende stanno portando come eccellenza italiana in tutto il mondo.

 

di E.Perani