Heaven Can Wait, creazione di Jean-Claude Ellena, è l’ultima fragranza della collezione Editions de Parfums Frédéric Malle
Secondo il noto profumiere 01, «l’odore e le note sono parole e il profumo è letteratura». Questa citazione cattura in modo eccellente il cuore del mondo dei profumi, un regno di creatività personale e narrazioni sensoriali, dove ogni fragranza rappresenta una storia unica.
La genesi del profumo
Il suo capolavoro più recente, Heaven Can Wait, è una storia d’amore a cui Ellena ha dedicato anni di scrittura, perfezionamento e modifica. Sin dall’inizio, il profumo è stato concepito per catturare l’essenza di un amore appassionato e agrodolce. Questo straordinaria fragranza è stata lanciata dalla prestigiosa casa di profumi Editions de Parfums Frédéric Malle.
Inizialmente, l’idea di base era quella di creare una fragranza con note calde e speziate. Tuttavia, un colpo di scena del destino è intervenuto quando il Covid ha colpito Ellena proprio all’inizio del progetto. Questo inaspettato rallentamento ha concesso al profumiere il tempo prezioso per riflettere e raffinare la propria fragranza. Il risultato è un’opera d’arte olfattiva indubbiamente degna di attesa.
La fragranza
Heaven Can Wait è una fragranza complessa, che si apre con ricche note di chiodi di garofano, semi di pimento, semi di ambretta, malva muschiata, semi di carota e prugna. Nel cuore della composizione, troviamo l’iris, la magnolia e il vetiver, che poggiano su profonde note di fondo di muschio morbido, pesca e vaniglia.
Jean-Claude Ellena descrive questa composizione come un «invito romantico», un’affascinante evocazione dell’amore che è equilibrata ed elegante, proprio come le sue creazioni passate, tra cui spiccano Terre d’Hermès di Hermès e L’Eau d’Hiver di Frédéric Malle.
Heaven Can Wait è tutto tranne che un semplice romanzo rosa da drugstore. In un mondo in cui alcune fragranze possono essere apertamente sensuali, questa creazione è sofisticamente bilanciata, con una freschezza malinconica conferita dai semi di carota e prugna, e con l’evocazione sensoriale della riconciliazione tra amanti che si sono momentaneamente persi, solo per ritrovarsi.