I metaboliti cianobatterici per creme solari e idratanti

beach items on a sunny pile of sand

Il riconoscimento che le radiazioni UV hanno effetti nocivi sulla pelle ha portato allo sviluppo di composti inorganici e organici, anche di origine sintetica, da impiegare come filtri UV.

In aggiunta, molecole attivamente idratanti sono ampiamente utilizzate nei prodotti per la cura personale per migliorare l’idratazione cutanea.

I filtri presentano attività benefiche, ma possono anche avere effetti negativi come la sensibilità da contatto, l’estrogenicità, e anche effetti tumorigenici sulla pelle umana.

Inoltre, l’accumulo di queste molecole nell’ambiente acquatico potrebbe essere potenzialmente nocivo.

Di conseguenza, c’è interesse nello sfruttare alternative più sicure derivate da fonti biologiche, come organismi fotosintetici (es. cianobatteri) che hanno sviluppato meccanismi per affrontare la radiazione UV e mantenere la presenza di acqua nelle loro strutture.

Al fine di bloccare gli effetti negativi della radiazione UV, questi microrganismi producono composti quali amminoacidi simili alla micosporina, e la scitonemina che sono buoni candidati come alternative ai filtri UV sintetici correnti. In aggiunta, le sostanze extracellulari prodotte da alcune specie estremamente efficaci, hanno un’elevata capacità di ritenzione idrica e potrebbero essere utilizzate nei prodotti cosmetici come idratanti.

In questa recensione viene presentata una panoramica della letteratura che descrive il potenziale dei metaboliti cianobatterici, come fonte alternativa per molecole funzionali da inserire in creme solari e idratanti.

European Journal of Phycology- Volume52- Issue1, Pages43-56 (2017)

di C. Lacapra e S. Rum