La manifestazione, promossa dall’associazione culturale romana Libero Stile, nasce da un’idea di Laura Amato, socia fondatrice. Le creazioni dei maestri profumieri saranno in mostra a Roma, dal 16 al 18 maggio 2024, all’interno dello storico Palazzo Cavallerini Lazzaroni, splendido edificio barocco a due passi da Largo di Torre Argentina, oggi sede della Libreria SpazioSette
Con il termine Aromata, i Romani indicavano le spezie i cui aromi servivano a realizzare unguenti profumati come il Regale unguentum composto da una lunga lista di ingredienti tra cui cannella, cardamomo, zafferano e mirra.
Al tempo, i profumieri erano riuniti nella corporazione Collegium aromatarium e le loro botteghe erano raggruppate nei pressi del Velabro, in particolare nel Vicus thuriarus e nel Vicus ungentarius.
Non è un caso, quindi, che Roma sia apparsa subito il luogo ideale ad ospitare l’iniziativa pensata come un contenitore che, nel corso delle future edizioni, vedrà la realizzazione di molteplici eventi.
Il concorso Aromata 2024
Il Premio Aromata 2024 – Profumo: codice espressivo è un contest ispirato alle Call for Art in cui gli artisti sono invitati a creare un’opera a tema. In questo caso saranno i maestri profumieri – protagonisti di quella che può senza dubbio ritenersi un’arte secolare – a realizzare la loro creazione.
Per questa prima edizione il tema scelto è “L’invisibile tra le righe”: un viaggio dedicato al legame tra la scrittura e il profumo, tra gli scripta manent e la potenza narrativa, sebbene evanescente, di una fragranza.
Profumi e letteratura
Sono molti i libri nella produzione letteraria mondiale le cui trame ruotano intorno ai profumi. Autori di ogni tempo e luogo: Plinio il Vecchio che dedicò a Vespasiano un’ampia dissertazione scientifica sulla produzione e destinazione sociale dei profumi di Oriente o il tunisino Muhammad An-Nafzawi con Il giardino profumato, manuale di letteratura erotica del XV secolo.
Ancora più ad Oriente ecco La storia di Genji, di Murasaki Shikibu, poetessa giapponese dell’XI secolo che evidenzia il grande valore attribuito al profumo dalla cultura nipponica nell’epoca Heian.
Tornando in Europa, si può pensare all’evocazione del fumo profumato che permane nella poesia religiosa cinquecentesca di Jean de La Ceppède fino ad arrivare all’’800 siciliano con Profumo, romanzo verista di Luigi Capuana.
Le fonti di ispirazione possono essere quindi le più disparate. Non solo il profumo nella letteratura, ma anche il processo inverso: la letteratura che diventa fragranza.
Siamo interessati alla possibilità per l’invisibile – raccontato o immaginato – che alberga tra le righe di un brano, di prendere vita grazie alla creatività del maitre parfumeur.
La sfida dei partecipanti
I partecipanti sono quindi invitati a presentare una fragranza ispirata dai profumi raccontati nel testo letterario prescelto o dal fascino di un personaggio, dall’atmosfera di un’ambientazione, da una poesia, dal segno lasciato nel cuore e dal cambiamento intimo che la lettura di quelle righe ha reso possibile. Le loro scelte letterarie costituiranno le tappe di una esperienza sensoriale: un percorso olfattivo, un giro del mondo, un viaggio nel tempo.