Uno studio offre una panoramica sulla diversità microbioca delle acque termali e sul loro potenziale utilizzo per ottenere composti biologici, metaboliti o estratti batterici da impiegare in dermocosmesi come principi attivi

Nel corso dell’ultimo ventennio, molteplici studi hanno sottolineato i benefici delle acque termali in diverse problematiche dermatologiche. Un numero cospicuo di ricerche ne ha pertanto valutato gli effetti vantaggiosi sulla pelle ed evidenziato il legame con la composizione chimica.

Da qualche anno a questa parte, gli scienziati hanno rivolto maggior attenzione alla comunità microbica naturale presente nelle sorgenti termali.

Allo stesso tempo, lo sviluppo di cosmetici a base di pre, pro e postbiotici ha raggiunto una notevole e crescente rilevanza. Vista la grande diffusione di tali tipologie di cosmetici, le aziende che producono e commercializzano dermocosmetici che fanno dell’acqua termale l’ingrediente chiave del prodotto finito hanno orientato le proprie indagini verso estratti, lisati o metaboliti derivanti da quello che in inglese viene definito hydrobiome, affinché l’efficacia dei principi attivi in questione possa essere dimostrata.

La review

La presente revisione, pubblicata su Cosmetics 2023, raccoglie informazioni sulla diversità biologica delle acque termali e sul loro potenziale utilizzo per ottenere composti biologici, metaboliti o estratti batterici da impiegare in dermocosmesi come principi attivi.

I composti bioattivi oggetto di approfondimento sono infatti in grado di migliorare problematiche dermatologiche quali la dermatite atopica, la rosacea, il prurito e la xerosi.

In aggiunta, possono contribuire alla protezione contro le radiazioni ultraviolette (UV), rafforzare la funzione barriera, mantenere una buona omeostasi delle difese cutanee, riparare la pelle danneggiata, favorire la guarigione delle ferite, ridurre la pigmentazione irregolare e prevenire l’invecchiamento cutaneo.

Le conclusioni

In una prospettiva futura, la fruttuosa collaborazione tra ricercatori, idrologi, centri termali e industrie cosmetiche potrebbe spingere il comparto beauty verso una migliore comprensione del ruolo della diversità microbica delle acque termali sulla pelle sana e su numerose problematiche dermatologiche. Il tutto potrebbe condurre all’inclusione dei derivati del cosiddetto idrobioma sotto forma di fermentanti, lisati, estratti in formulazioni dermocosmetiche. In virtù dei dati raccolti, l’utilizzo di tali sostanze bioattive in prodotti beauty risulta infatti promettente.

Mourelle ML, Gómez CP, Legido JL.; Hydrobiome of Thermal Waters: Potential Use in Dermocosmetics; Cosmetics. 2023; 10(4):94. https://doi.org/10.3390/cosmetics10040094