Fotodegradazione e fotostabilità

I raggi solari interagiscono, oltre che con le strutture cellulari della pelle, anche con i filtri solari applicati sulla cute proprio per proteggerla dalle radiazioni. La forte energia di attivazione chimica prodotta dalla radiazione UV sul filtro solare induce una reazione di tipo idrolitico con conseguente riduzione o perdita del proprio potere filtrante e protettivo. Dalla conseguente fotodegradazione del filtro solare si ottengono frammenti molecolari, potenzialmente pericolosi per la pelle, che possono indurre sensibilizzazione allergica o processi irritativi sulla cute stessa.

Pertanto la fotostabilità del filtro solare rappresenta, oltre che un fattore di durata della protezione solare, anche n fattore di sicurezza e protezione da problemi irritativi e sensibilizzanti.

La fotodegradazione può essere impedita: inserendo nella formulazione finale più fattori di protezione in modo tale che la loro azione sinergica impedisca o riduca la degradazione dei filtri aumentandone l’effetto nel tempo; utilizzando dei filtri fotostabili a determinate lunghezza d’onda; proteggendo, tramite sistemi di incapsulazione o complessazione molecolare i filtri stessi in modo da renderli maggiormente stabili e meno reattivi alla radiazione. A tal proposito in letteratura sono riportati molti studi che prevedono sia la costruzione di sottili film attorno ai filtri solari che la loro vera e propria inclusione in liposomi, microsfere di silice matrici lamellari inorganiche, ciclodestrine e microparticelle sia polimeriche che lipidiche.

  • L. Perioli, V. Ambrogi. Filtri solari: impiego di argille anioniche lamellari per migliorare l’efficacia e la stabilità. Kosmetica 3, 64, 2008.
  • Merck KGaA, Darmstadt (Germany). Sunscreens in glass beads. 2002 
  • L. Rigano. Fotostabilità dei filtri solari. Cosmetic news 138, 181, 2001.
  • H.H. Tonnesen. Formulation and stability testing of photolabile drugs. Int. J. Pharm. 225, 1, 2001.
  • U. Citernesi. Filtri solari complessati con fosfolipidi e b-ciclodestrine. Determinazione della stabilità. Cosm. Technol. 2, 41, 1999.

 di L.Perioli – Dip. di Chimica e Tecnologia del Farmaco, UNIPG