Un’analisi offre una panoramica sui diversi cosmeceutici a base fungina, fornendo approfondimenti su sintesi, meccanismo d’azione, efficacia, sicurezza e potenziale impatto sul mercato cosmetico

Negli ultimi decenni si è assistito al notevole incremento della domanda di cosmeceutici che utilizzano materiali fungini. In virtù delle proprietà biologiche e biochimiche uniche, i funghi vengono infatti utilizzati in un’ampia varietà di prodotti skincare, grazie alle loro potenzialità antiage, antiossidanti, rivitalizzanti, sbiancanti.

Funghi e piante nei cosmetici

Anche le piante sono una preziosa fonte di principi attivi per cosmeceutici. Hanno tuttavia bisogno di più tempo per crescere e la struttura chimica delle materie prime che ne derivano varia da stagione a stagione e da zona a zona. I funghi, invece, si sviluppano rapidamente e consentono di ricavare facilmente sostanze bioattive da sfruttare nell’industria cosmetica.

I funghi commestibili possono essere impiegati per nutricosmetici (uso orale) e cosmeceutici (uso topico). Per di più, le tecnologie di acquacoltura contemporanee possono dar luogo velocemente e in modo economico a funghi marini in grandi quantità, producendo macromolecole chimicamente distinte di importanza cosmeceutica, non disponibili negli ecosistemi terrestri.

Molecole derivate da funghi come acido cogico, crisofanolo, scitonemina, aminoacidi simili alla micosporina, β-glucani, triterpenoidi (acidi ganoderici, ergosteroli), ergotioneina, ceramide e chitosani sono solo alcuni componenti attivi chiave che influenzano l’efficacia dei prodotti cosmetici.

La revisione

La presente revisione, pubblicata sul South African Journal of Botany, offre una panoramica sui diversi cosmeceutici a base fungina, fornendo approfondimenti su sintesi, meccanismo d’azione, efficacia, sicurezza e potenziale impatto sul mercato cosmetico associato a queste promettenti materie prime.

Nello specifico, il lavoro si apre con una breve discussione sull’efficacia dei cosmeceutici di origine fungina. Ne viene quindi preso in esame l’impiego in cosmetici per l’idratazione cutanea, lo sbiancamento e l’inibizione della melanina, oltre alle proprietà antirughe, antiossidanti, fotoprotettive, antiacne e antiage. Sono descritte anche le applicazioni in prodotti per capelli e presentati altri eventuali utilizzi in ambito beauty.

Le conclusioni

Grazie alle preziose peculiarità antiage, antiossidanti, antirughe, sbiancanti e idratanti, alcuni funghi e i loro estratti associati sono già stati utilizzati o brevettati per l’uso in prodotti cosmetici. 

La ricerca futura sui cosmeceutici a base fungina dovrebbe esplorare approcci e formulazioni sempre più innovativi.

In primo luogo, la creazione di strumenti (ad esempio RNAi, CRISPER) e l’uso delle cosiddette tecniche “omiche” come la genomica e la proteomica possono migliorare la conoscenza dei funghi marini. In secondo luogo, esistono numerose varietà di funghi ancora sconosciute o inesplorate.

Utilizzare la ricerca multidisciplinare, in combinazione con la metabolomica, la genomica e la proteomica, consentirà di chiarire i processi molecolari di produzione di sostanze con attività cosmeceutica anche da specie fungine inesplorate.

Adrija Mukherjee, Shreyansi Das, Debraj Chakraborty, Nilasish Pal, Nirmalendu Das; Fungi’s treasure in cosmeceuticals-a comprehensive chemical approach; South African Journal of Botany, Volume 166, 2024, Pages 311-331, ISSN 0254-6299, https://doi.org/10.1016/j.sajb.2024.01.036