Il mercato cosmetico italiano: tiene l’esportazione

CosmeticaItaliaI dati del Centro Studi di Cosmetica Italia registrano per il 2014 consumi vicini ai 9.400 milioni di euro con un calo marginale dell’1,4%: diminuiscono gli acquisti in valore, ma certamente non quelli in volume. Ancora una volta sono le esportazioni, +4,9% per un valore vicino ai 3.335 milioni di euro, a sostenere la produzione, in crescita dello 0,8% rispetto al precedente esercizio per un valore di fatturato di 9.355 milioni di euro; una conferma dell’alto livello di innovazione delle formulazioni e del servizio delle imprese produttrici che viene riconosciuto all’offerta italiana.

A dimostrazione del significativo cambiamento in corso nelle abitudini d’acquisto del consumatore, le vendite dirette (a domicilio e corrispondenza) registrano una crescita superiore alla media (+2,8% per un valore vicino ai 540 milioni di euro), continuando il trend positivo degli ultimi esercizi. Segni positivi anche dall’erboristeria in crescita del 2,4% (valore prossimo ai 420 milioni di euro) e dalla farmacia (+1,1% per un valore di 1.776 milioni di euro): quest’ultima incide per il 18,9% sul totale del mercato nazionale.

Il ridimensionamento del canale e la trasformazione delle modalità di distribuzione selettiva determinano il calo dei consumi in profumeria (-2,5%) per un valore di 2.059 milioni di euro. Prosegue nel 2014 la contrazione dei canali professionali: se i gli istituti di bellezza registrano un segno negativo del 3,6% (oltre 230 milioni di euro), i saloni di acconciatura calano del 3,5% (570 milioni di euro). Le vendite nella grande distribuzione, che rappresentano oltre il 40% dei consumi del settore, restano sostanzialmente stabili, con un valore che nel 2014 si avvicina ai 3.800 milioni di euro; va osservato che all’andamento più rallentato delle grande superfici si affiancano la crescita e il dinamismo dei negozi monomarca e delle superfici specializzate. «I dati per canale e prodotto – commenta Fabio Rossello, presidente di Cosmetica Italia – confermano, ancora una volta, la crescita diffusa di una settore caratterizzato da livelli di eccellenza produttiva e commerciale, confermando il peso di un comparto rappresentativo del Made in Italy. La solidità della filiera esprime capacità e valori imprenditoriali che sono elementi di tenuta competitiva in Italia e nel mondo».