Un nome sempre più conosciuto dagli esperti del mondo delle fragranze grazie agli innumerevoli successi dell’ultimo decennio è quello di Lolita Lempicka, pseudonimo della stilista francese di Josiane Maryse Pividal, nota stilista francese che seguendo l’inscindibile binomio fra moda e profumeria ha lanciato una sua linea di profumi di indubbio valore e originalità. Nei primi mesi del 2018 è uscito su mercato l’eau de toilette Elixir Supreme, novità della maison, seguito poi dal neonato lancio di Mon Eau, profumazione femminile realizzata come flange del ben noto Lolita Lempicka Mon premier parfum uscito nel 2017 alla ribalta del grande pubblico.
La particolarità della nuova creazione della casa di moda è legata innanzitutto a un abuso voluto e cercato della componente fruttata e fresca che ha reso la composizione estremamente originale e con tratti distintivi abbastanza netti dall’originale prima uscita: pur essendo un flanker, siamo di fronte a una nota nuova rivolta a un pubblico femminile molto variegato.
L’apertura della composizione è legata alla presenza delle note di mora selvatica e anice, un binomio fra due odori estremamente performanti che grazie alla maestria dei nasi profumieri vengono accordati in modo sublime per avere un accordo equilibrato e piacevole all’olfatto; a seguire si possono sentire sentori floreali apportati da due fra i fiori più eleganti utilizzati nella storia della profumeria, l’iris e il gelsomino sambac, fiori regali e intensi uniti alle note aromatiche di camomilla romana, scelta per risvegliare il consumatore ormai abbandonato ai sogni creati dalle suadenti note fruttato-fiorite della profumazione.
Il fondo della creazione è molto delicato con la presenza dei fiori di violetta, tratto indistinguibile di Fahrenheit di Christian Dior, unito alla regalità di sandalo e muschi bianchi, sensualità e persistenza in queste due tipologie di note olfattive, legate da sempre nell’immaginario collettivo a immagini di coccole e delicatezza oltre alla persistenza sulla pelle e negli ambienti.
di L.Ilorini