India, battaglia sulla plastica

Il paese indiano è da sempre nell’occhio del ciclone, per quello che concerne le enormi quantità di rifiuti, da sempre presenti nel suolo e a livello marino. Numerose battaglie sono all’ordine del giorno per quanto riguarda la possibilità di ridurre notevolmente i rifiuti di materiale plastico.  Il governo indiano ha presentato la bozza di notifica delle regole di modifica della gestione dei rifiuti di plastica, 2021, che impongono determinati requisiti per i sacchetti di plastica da asporto e vietando determinate materie plastiche monouso a partire dal 2022.

Sebbene non sia specificamente menzionato nella proposta, il packaging di bellezza sarà sicuramente interessato da questi cambiamenti. Secondo Allure, nel 2018, solo negli Stati Uniti, sono state create quasi 7,9 miliardi di unità di plastica rigida solo per prodotti di bellezza e per la cura della persona. Gran parte di questa plastica finisce nelle discariche, con importanti ripercussioni sull’ecosistema globale, che subirà inevitabili ripercussioni a stretto giro, se non verranno messe rapidamente in atto misure contenitive di questo fenomeno. La proposta prevede, come iniziali misure contenitive, il divieto di utilizzo di materie di plastica monouso e a partire dal 1° gennaio 2022 verranno vietate produzione, importazione, stoccaggio e vendita di alcuni articoli monouso, con impatti sia nel settore alimentare che cosmetico. Il divieto non riguarderà da subito, invece, i materiali di natura compostabile. In passato l’Associazione indiana di bellezza e igiene (IDHA) ha lanciato importanti iniziative per la gestione sostenibile dei rifiuti di plastica  ottenendo nel tempo importanti risultati. Il Progetto è nato nel 2014 coinvolgendo numerosi partners di IDHA, tra cui L’Oreal, Godrej, Hul, Nivea, Colgate con l’obiettivo primario di ridurre, in maniera significativa, i cosiddetti MLP (multi-layered plastic) ossia le plastiche multistrato, ormai sempre più presenti nella vita di tutti i giorni in diversi ambiti.