Industria cosmetica italiana, il Rapporto di Cosmetica Italia

Industria cosmetica italiano, il Rapporto di Cosmetica Italia
Benedetto Lavino all'evento di Kosmetica 2023 (Foto AlterEgo)
Industria cosmetica italiano, il Rapporto di Cosmetica Italia
Benedetto Lavino all’evento di Kosmetica 2023 (Foto AlterEgo)

In occasione dell’Assemblea dei Soci di Cosmetica Italia, come di consueto, il Centro Studi dell’Associazione ha reso disponibile il Rapporto annuale, giunto alla sua 55esima edizione.

«Storicamente il Rapporto annuale è uno strumento di studio sul nostro settore, oltre che fonte per l’accreditamento presso stakeholder e istituzioni – evidenzia Benedetto Lavino, presidente di Cosmetica Italia –. Quest’ultima edizione ci mostra, ancora una volta, la reattività dell’industria cosmetica nazionale nell’attraversamento delle congiunture negative e nell’approccio alle nuove abitudini di acquisto sia sul mercato italiano sia a livello internazionale».

I numeri dell’industria cosmetica italiana

Nel 2022 il fatturato totale dell’industria cosmetica in Italia ha raggiunto i 13,3 miliardi di euro, in crescita del 12,4% rispetto al 2021; da evidenziare l’incremento rispetto al 2019 (pre-pandemia) con un +10,2%. Positive anche le stime per il 2023 che vedono il fatturato crescere ulteriormente del 7,9% nel confronto col 2022.

Le esportazioni rappresentano il 44% del fatturato totale del settore. In particolare, nel 2022 hanno superato i 5,8 miliardi di euro, in crescita di quasi 18,5 punti percentuali rispetto all’anno precedente; per il 2023 le stime segnalano ancora un andamento positivo (+10%).

Questi risultati consentono di inquadrare livelli record per la bilancia commerciale (rapporto export-import) che nel 2022 tocca i 3,3 miliardi di euro con una crescita di 540 milioni rispetto al 2021.

L’indispensabilità del cosmetico è ribadita dall’andamento positivo dei consumi nel mercato italiano che nel 2022 sfiorano quota 11,5 miliardi con un trend positivo dell’8,5% sul 2021.

I canali distributivi

In particolare, considerando la ripartizione dei consumi nei canali distributivi, è possibile leggere un’evoluzione delle abitudini di acquisto dei consumatori tra il 2022 e il periodo pre-Covid (2019).

La grande distribuzione resta il canale con la quota più consistente dei consumi interni (circa 42%) con un valore che supera i 4,8 miliardi di euro, mentre la profumeria rafforza la seconda posizione (19,3%) per un valore dei consumi di oltre 2,2 miliardi di euro. Al terzo posto troviamo la farmacia (17%) con un valore di oltre 1,9 miliardi di euro.

L’e-commerce, complice la forte accelerazione impressa dal lockdown, ha quasi raddoppiato il proprio valore dal 2019, arrivando a coprire nel 2022 l’8,6% dei consumi cosmetici degli italiani e raggiunge un valore di 988 milioni di euro.

Seguono l’acconciatura (4,9% dei consumi cosmetici nel Paese) che vale 561 milioni di euro, l’erboristeria (3,3%) per un valore di 378 milioni di euro, le vendite dirette (3%) pari a 348 milioni di euro di consumi e l’estetica (1,7%) con 196 milioni di euro.

Nel paniere di consumo di cosmetici i prodotti per la cura viso (16,4%), la cura corpo (15,3%) e la profumeria alcolica (13,3%) restano trainanti in termini di peso sul totale degli acquisti nei canali tradizionali.

Analizzando invece le variazioni percentuali tra 2022 e 2021, le dinamiche più interessanti si registrano per i prodotti per la cura delle labbra (+21,4%), il trucco viso (+18%), la profumeria alcolica (+16,3%) e il trucco occhi (+11,7%) a ulteriore conferma di un ritorno alla normalità e alla socialità dopo le restrizioni imposte dalla pandemia.