Inibitore fitoterapico della melanogenesi: pathway metabolico

La pianta erbacea Nardostachys chinensis (Valerianaceae) è utilizzata nella medicina tradizionale coreana per il trattamento di melasma e lentiggini. Quale fosse però il meccanismo inibitorio della melanogenesi e su quale pathway segnalatorio agissero i composti di questa pianta non era ancora noto ed è stato investigato da un gruppo di ricerca coreano. Una purificazione cromatografica abbinata a biosaggio ha permesso di isolare la frazione attiva dell’estratto metanolico (20%) nello strato di acetato di etile. Di questa sono stati saggiati in cellule murine di melanoma B16F10: l’attività sulla melanogenesi, sulla tirosinasi, gli effetti sui livelli di cAMP, la presenza quantitativa di diversi trascritti e proteine del pathway melanogenetico in Northern e Western blots e l’analisi in citometria di flusso. L’estratto è risultato inibire effettivamente in maniera dose dipendente sia la sintesi della melanina che l’attività tirosinasica. È stata inoltre dimostrata una riduzione dell’espressione proteica del fattore di trascrizione associato alla microftalmia (MITF), della tirosinasi, della proteina correlata alla tirosinasi (TRP)-1 e della dopacromo tautomerasi (Dct), nonché una diminuzione dell’RNA messaggero di MITF e tirosinasi. La componente attiva dell’estratto vegetale si è poi rivelata in grado di ridurre i livelli di cAMP intracellulare e di attivare gli enzimi MEK (MAP-chinasi-chinasi), ERK (extracellular-signal-regulated chinasi), PI3K (fosfatidil inositolo trifosfato chinasi) e Akt (protein chinasi B). L’impiego di inibitori enzimatici specifici per bloccare le vie di segnalazione mediate da MEK/ERK e da PI3K/Akt ha annullato l’effetto di ipopigmentazione e la riduzione di espressione proteica di MITF, tirosinasi, TRP-1 e Dct indotti dall’estratto di N. chinensis, dimostrando il coinvolgimento di quei specifici pathway segnalatori nell’effettp antimelanogenico indotto dalla stessa pianta. La citometria di flusso ha permesso inoltre di confermare che l’estratto vegetale induceva direttamente la fosforilazione di ERK.

Jang et al., 2011. Journal of Ethnopharmacology, 137: 1207-1214