I profumi possono essere classificati in diverse famiglie e sottofamiglie olfattive a seconda della loro piramide olfattiva e delle materie prime che la compongono.
Quella agrumata o esperidata è la famiglia olfattiva più universale e dalle note più immediate.
Il termine “esperidato” viene dal giardino delle Esperidi, custodi del mitologico giardino delle esperidi, ovvero le arance.
La famiglia olfattiva degli agrumati o esperidati
Le materie prime che caratterizzano questa famiglia olfattiva sono proprio gli oli essenziali ottenuti per estrazione a freddo dalle scorze degli agrumi.
Guardando e, soprattutto, annusando gli agrumi, mi è sempre piaciuto immaginarli come una famiglia. L’arancio dalle note materne, dolci e fresche, che ti coccolano in un abbraccio come solo una mamma sa fare. Il limone, invece, frizzante ed esuberante è il figlio irrequieto, quello che non riesce mai a stare fermo.
Il mandarino è il fratellino tranquillo, quello dolce e buono, pacifico. Il pompelmo, delle sfaccettature amare e autorevoli, più maschili, è invece il papà. E chi è lo zio ricco d’America? Sicuramente il bergamotto: multisfaccettato, ricchissimo, aristocratico, dal profumo elegante e anche più costoso.
Le note olfattive degli agrumati
La famiglia degli agrumati è caratterizzata da una grandissima quantità di note olfattive (ovvero materie prime o sentori che compongono il bouquet di un profumo) agrumate come bergamotto, arancio, limone, pompelmo e mandarino.
Tutti gli agrumi, con la loro spontanea e frizzante freschezza, sono note di testa. Che cosa significa? Sono considerate note di testa in quanto molto volatili e, quindi, evaporano in fretta e sono immediatamente percepibili al nostro naso.
Essendo così volatili, la loro persistenza è breve sulla pelle: ci regalano quella meravigliosa e subitanea freschezza senza indugiare a lungo sulla pelle.
Note di testa o di cuore
Tra le note di testa o cuore dei profumi della famiglia olfattiva degli agrumati, insieme agli agrumi appunto, possiamo trovare anche qualche nota aromatica (ovvero materia prima o sentore dalla sfaccettatura canforacea) come salvia o lavanda per esempio, per accentuarne la freschezza.
Ci tengo a dire che scegliere un profumo della famiglia olfattiva degli agrumati non riguarda solamente le stagioni più calde. Infatti, gli oli essenziali di agrumi stimolano il sistema nervoso e, quindi, portano energia a mente e corpo che va benissimo anche alle stagioni più fredde.
Oli essenziali da agrumi
Gli oli essenziali ottenuti dalle bucce degli agrumi come limone, arancio, mandarino, pompelmo o bergamotto, per esempio, hanno una volatilità abbastanza accentuata e quindi si percepiscono subitaneamente al naso. Per questo sono considerate note di testa nella piramide olfattiva di un profumo.
Portano freschezza, spontaneità, sono frizzanti, possono avere sfaccettature dolci, verdi, fruttate e in generale sono familiari, rappresentano un benvenuto profumato che ci apre le porte all’evoluzione delle restanti note del profumo.
Rendere persistente un profumo agrumato
Per rendere un profumo agrumato più persistente aggiungeremo prima note di cuore, per esempio fiorite o fruttate, o magari una manciata di spezie per renderlo più intrigante.
Successivamente, per aumentare maggiormente la durata del profumo, aggiungeremo quelle che Chanel chiama “il ricordo”, cioè le note di fondo, le più pensati chimicamente e che rimangono quindi più a lungo sulla nostra pelle, cioè legni, ambra, muschi, resine, note dolci.
Per esempio nel mio Extrait de Parfum Agrums, frizzante accordo di limone, pompelmo, bergamotto e arancio, per aumentare la persistenza, ho aggiunto il tocco aromatica della salvia e una manciata di chiodi di garofano. E ho scaldato il fondo con le note signorili del legno di cedro e della raffinata ambra grigia, uniti all’eleganza del muschio bianco, rotondo ed aristocratico.