L’olfatto: il senso più potente

È indubbio che tra i nostri cinque sensi, uno predomina: la vista, dal momento che l’80% delle informazioni ricevute in una giornata sono recepite attraverso questo senso con una velocità rapidissima se paragonata agli altri quattro sensi: ma l’olfatto rappresenta una sorgente insostituibile di stimoli che porta con sé una serie di domande e misteri ancora irrisolti sul suo completo funzionamento.

Per il cervello è più facile identificare, catalogare e ricordare l’odore quando lo si sente e nel frattempo si ha l’opportunità di vederne la fonte simultaneamente, come dimostrano numerosi neurologi che hanno lavorato sull’argomento raggiungendo un accordo finale sul fatto che la convergenza dei messaggi multinsensoriali faciliti l’elaborazione delle informazioni e il loro ricordo nella costruzione di quell’importante universo conosciuto come memoria olfattiva, la cui sede principale è all’interno del sistema limbico. A dare ulteriore testimonianza della forza dell’olfatto è il fatto che i non vedenti si appoggiano a questo senso come strumento di orientamento imprescindibile, attraverso attenzione, tempo e apprendimento: la corteccia occipitale dei non vedenti è più sollecitata quando si tratta di individuare gli odori e i circuiti neuronali impiegati per la vista vengono quindi ‘riutilizzati’ per trattare informazioni detectate attraverso altre modalità sensoriali, tra cui l’olfatto con conseguente rimodellamento del nostro cervello.

È impressionante considerare che il nostro sistema olfattivo è in grado di distinguere fra più di 1700 miliardi di stimoli olfattivi differenti, un numero che supera di diversi ordini di grandezza la capacità dei sistemi visivo e uditivo; oltre a questo numero elevato è importante considerare l’abilità estrema del nostro apparato olfattivo, in alcuni casi in grado di distinguere determinati odori anche quando hanno il 90% delle molecole in comune, capacità non banale specie se si considera che maggior parte degli odori sono dati da miscele di molte molecole, come per esempio l’olio essenziale di rosa, il cui caratteristico imprinting olfattivo è legato a 270 componenti diversi.