Secondo il regolamento cosmetico Europeo (1223/2009) «ogni materiale insolubile o biopersistente e fabbricato intenzionalmente avente una o più dimensioni esterne, o una struttura interna, di misura da 1 a 100 nm» è un nanomateriale. Le nanoparticelle di argento diffuse anche nei prodotti cosmetici (dentifrici e colluttori principalmente) rientrano in questa definizione; esse vengono inserite nelle formule cosmetiche come agente antimicrobico ad ampio spettro. Uno studio della Southern Denmark University di Odense conferma la capacità delle nanoparticelle di argento di pochi nanometri (al di sotto di 20 nm) di penetrare entro le cellule e indurre produzione di specie radicaliche dell’ossigeno (ROS), danni al DNA, morte cellulare e degradazione di proteine cellulari con serie conseguenze per l’organismo. Le nanoparticelle di maggiori dimensioni (comprese tra i 20 e i 100 nm) non penetrano entro la cellula ma restano confinate esternamente a essa dove interagiscono con la membrana plasmatica, hanno pertanto effetti indiretti sulle cellule e inducono una minore produzione di ROS. In passato altri studi sulle nano particelle di argento avevano dimostrato il potenziale effetto tossico sulle cellule inducendo il Federal Institute for Risk Assessment a bloccare l’uso di queste nanoparticelle in Germania in attesa di ulteriori studi che facessero luce sulla loro potenziale tossicità. I ricercatori della Southern Denmark University di Odense hanno anche dimostrato cambiamenti nella forma delle cellule e nel numero di proteine che caratterizzano i tessuti esposti alle nanoparticelle di argento. Alla luce della ricerca di Odence, la «Veterinary and Food Administration» Danese raccomando l’uso con cautela o in alcuni casi la sospensione totale dei prodotti contenenti nanoparticelle di Argento.
di D. Barillaro, cosmetologa