Nanoparticelle d’oro più stabili con il miele

Il mondo cosmetico utilizza da tempo nanoparticelle d’oro per rendere più preziose le proprie formulazioni: l’oro è infatti capace di ringiovanire la cute. Un team di ricerca rumeno ha sintetizzato nanoparticelle d’oro in due modi differenti, per poi testarne la tossicità e interazione con le proteine in vitro. In un caso i ricercatori hanno usato il miele come mediatore (AuNPs@honey), mentre nel secondo il citrato (AuNPs@citrate).

Il comportamento delle nanoparticelle è stato testato prima su due media cellulari, DMEM e RPMI, supplementati al 10% con FBS e poi su due linee cellulari, la B16 (mieloma) e la L929 (fibroblasti di topo). Questa seconda linea è generalmente più sensibile della prima alla presenza di nanoparticelle. I risultati hanno dimostrato che le AuNPs@honey sono meno tossiche e quindi più adatte a un uso su uomo.

Adina Boldeiu, Monica Simion, Iuliana Mihalache, Antonio Radoi, Melania Banu, Pericle Varasteanu, Paul Nadejde, Eugeniu Vasile, Adriana Acasandrei, Roxana Cristina Popescu, Diana Savu, Mihaela Kusko. Comparative analysis of honey and citrate stabilized gold nanoparticles: In vitro interaction with proteins and toxicity studies. Journal of Photochemistry and Photobiology B: Biology. Volume 197, 2019.
doi: https://doi.org/10.1016/j.jphotobiol.2019.111519.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31228688

di S. Somaré