Un’analisi chiarisce le tendenze e gli sviluppi nella formulazione di oli essenziali, potenziati nel rilascio e nella bioattività attraverso l’utilizzo di nanoparticelle polimeriche

Noti per le loro proprietà antimicrobiche, antiossidanti e antinfiammatorie, gli oli essenziali sono quei costituenti volatili che conferiscono alle piante aromatiche il loro odore caratteristico.

Questi principi attivi vegetali trovano da secoli largo impiego in aromaterapia, una pratica olistica che agisce sui processi fisici, mentali e spirituali del corpo.

L’applicazione degli oli essenziali nei settori alimentare, agricolo, farmaceutico e cosmetico è stata ed è tutt’ora ampiamente studiata.

Oli essenziali: un identikit

Gli oli essenziali sono miscele complesse che possono contenere più di 300 costituenti differenti. Si tratta principalmente di terpenoidi e non terpenoidi, che conferiscono loro l’aroma distintivo.

La bioattività di questi oli non è dovuta esclusivamente al componente attivo principale, bensì è frutto dell’azione sinergica dei molteplici fitocostituenti.

Gli oli essenziali sono una classe unica di sostanze fitochimiche e, come tali, richiedono una protezione specifica da luce, calore e processi ossidativi. Sono infatti composti labili, insolubili in acqua e volatili.

La revisione

I recenti progressi nel campo delle nanotecnologie hanno stimolato l’interesse dei ricercatori nel migliorare il rilascio e la bioattività degli oli essenziali attraverso l’incapsulamento in matrici polimeriche. La nanotecnologia rappresenta, infatti, una strategia promettente per lo sviluppo di sistemi a rilascio controllato, prolungato ed esteso dei composti in questione.

La presente revisione, pubblicata su PubMed, analizza pertanto le tendenze e gli sviluppi nella formulazione di oli essenziali, potenziati nel rilascio e nella bioattività attraverso l’utilizzo di nanoparticelle polimeriche. Nello specifico, vengono discussi alcuni dei progressi ottenuti nella formulazione di nanoparticelle polimeriche contenenti oli essenziali in funzione della tipologia di materiale utilizzato, con particolare attenzione a quelli provenienti da fonti naturali.

Tra i polimeri sintetici sono presi in esame il polietilenglicole (PEG), l’acido polilattico (PLA), il policaprolattone (PCL), l’alcol polivinilico (PVA) e i rispettivi copolimeri, PLGA (acido poli(lattico-co-glicolico)) ed EVA (poli (etilen-co-vinil acetato)).

Per quanto riguarda i composti derivanti da fonti naturali, invece, si parla di nanoparticelle a base di amido, cellulosa, alginato, chitosano, ciclodestrine, gomma arabica e dei loro derivati e policomplessi.

Le conclusioni

Gli oli essenziali di svariate piante medicinali sono stati incapsulati in sistemi sviluppati da polimeri sintetici che si sono dimostrati capaci di determinare un incremento dell’efficacia e della shelf-life delle nanoparticelle polimeriche contenenti oli essenziali.

Un aumento di efficacia è stato riscontrato anche per quegli oli essenziali inglobati in nanoparticelle formulate con polimeri naturali.

Adeyemi SB, Akere AM, Orege JI, Ejeromeghene O, Orege OB, Akolade JO. “Polymeric nanoparticles for enhanced delivery and improved bioactivity of essential oils”. Heliyon. 2023 Jun 2;9(6):e16543. doi: 10.1016/j.heliyon.2023.e16543. PMID: 37484246; PMCID: PMC10360594