Uno studio recente ha esaminato una possibile associazione tra il diabete e i livelli di alcuni ftalati nelle donne, difatti si mette in relazione l’aumento delle concentrazioni di ftalati nel corpo con l’aumento del rischio di diabete. I ricercatori della Brigham and Women ‘s Hospital (BWH) hanno esplorato i possibili nessi tra tali metaboliti, il diabete e il diabete come fattore di rischio correlato nelle donne. Hanno analizzato le concentrazioni urinarie di ftalati in 2.350 donne americane, tra i 20 e 80 anni di età, che hanno partecipato al National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) tra il 2001-2008. Dopo aver normalizzato i loro risultati, hanno scoperto che le donne con alti livelli di metaboliti degli ftalati nelle urine avevano una maggiore probabilità di avere il diabete. Il ricercatore principale dello studio BWH, Dr. Tamarra James-Todd, ha evidenziato che la ricerca esplorativa ha avuto “un certo numero di limitazioni.” In particolare, per quanto riguarda gli ftalati è nota la loro presenza in alcuni tipi di farmaci e dispositivi medici, compresi i prodotti medici contenenti cloruro di polivinile in borse per via endovenosa e relativi tubi, per cui la possibilità di causalità inversa non si può escludere. In quanto tale, è possibile che alcune di queste associazioni siano dovute a una maggiore esposizione agli ftalati attraverso un maggiore uso di alcuni dispositivi medici e farmaci tra le donne affette da diabete. Inoltre vi sono altre osservazioni allo studio BWH. Il Personal Care Products Council (PCPC), la principale associazione che rappresenta l’industria dei cosmetici negli Stati Uniti ha inoltre sottolineato il fatto che mentre il”dietil ftalato”, noto anche come DEP, è l’unico ftalato con un impiego considerevole in cosmetica, lo studio BWH non ha trovato alcuna associazione tra DEP e diabete in uno qualsiasi dei quattro modelli utilizzati dagli autori dello studio.La Cosmetic Toiletry& Perfumery Association (CTPA) associazione del Regno Unito, ha anche osservato che degli ftalati menzionati nello studio (mono-benzil ftalato, mono-isobutile ftalato, mono-n-butil ftalato e di-2-etilesile ftalato), l’uso del-2-etilesile ftalato sia vietato nei prodotti cosmetici in Europa e che non si hanno evidenze del fatto che tutti gli altri siano utilizzati nei prodotti cosmetici.
Pertanto, le associazioni di categoria evidenziano che nessun nesso di causalità è stato trovato con l’uso di ftalati nei prodotti per la cura personale e che sono necessari ulteriori studi solo per esplorare se l’esposizione agli ftalati possa alterare il metabolismo del glucosio e aumentare il rischio di insulino-resistenza e diabete.