Il contenuto residuo di prodotto in un packaging è uno degli elementi chiave per la scelta del contenitore più adatto. In soccorso a questo problema si propone oggi la società LiquiGlide™. Questa tecnologia, recentemente sviluppata al MIT, sembra infatti segnare decisamente un momento importante nella corsa al «residuo zero». Si tratta di un’innovazione che attacca alla base il principio di residuo di prodotto: l’adesione dello stesso alla superficie del packaging. Infatti, in assenza totale di adesione tra il prodotto e la superficie interna del contenitore, qualsiasi minima forza, anche solo quella di gravità, convoglierebbe anche l’ultima traccia di sostanza verso l’uscita del packaging. Non dovremmo più quindi spremere tubetti o tagliare flaconi per raccogliere con il dito l’ultima goccia di prezioso prodotto. Il principio fisico sottostante è la creazione di una interfaccia liquido/liquido ad attrito nullo, cioè si crea una superficie di contatto con il prodotto che sia impregnata di liquido in modo permanente. In questo modo questa tecnologia promette di poter realizzare per i suoi clienti dei coating dalle impareggiabili proprietà di scivolamento per ogni liquido viscoso. Durata, resistenza termica e compatibilità del coating sono costruite insieme con il cliente e una volta che il processo è stabilizzato, lo stesso e il prodotto vengono dati in licenza per essere utilizzati nella produzione del packaging o all’interno dei processi industriali. Quindi l’azienda si propone di fatto come una piattaforma di ricerca e sviluppo altamente avanzata e specializzata: un partner scientifico dal grande potenziale per la filiera cosmetica.