Un’analisi offre una panoramica sul microbiota cutaneo e sulle potenzialità dell’uso di probiotici e postbiotici nella skincare quotidiana

Nell’ultimo decennio si è assistito ad un’esplosione delle ricerche scientifiche sul microbiota cutaneo che ne hanno consentito una miglior comprensione della struttura e della funzione.

I microrganismi presenti sulla pelle contribuiscono in modo fondamentale al mantenimento dell’omeostasi cutanea: proteggono la cute dagli agenti patogeni dannosi e regolano il sistema immunitario.

L’equilibrio dei componenti del microbiota cutaneo può essere, tuttavia, alterato da molteplici elementi e dinamiche. Ne sono un esempio le variazioni dei livelli di pH, l’esposizione a tossine ambientali e l’uso di cosmetici non adatti alla propria tipologia di pelle.

Microrganismi e salute cutanea

È ormai noto quanto uno squilibrio del microbiota cutaneo può condurre a condizioni patologiche quali eczema, psoriasi e acne. Svariate indagini suggeriscono che alcuni ceppi probiotici e i loro metaboliti (postbiotici) possono fornire benefici come il potenziamento della funzione barriera, la riduzione dell’infiammazione e il miglioramento dell’aspetto della pelle a tendenza acneica o dell’eczema. Da qualche anno a questa parte, di conseguenza, probiotici e postbiotici sono diventati ingredienti sempre più diffusi nei prodotti skincare.

In aggiunta, è stato dimostrato che la salute della pelle può risentire dell’influenza dall’asse pelle-intestino. Anche gli squilibri nel microbiota intestinale associati ad una dieta povera, allo stress o all’utilizzo di antibiotici possono, dunque, concorrere allo sviluppo di problematiche dermatologiche.

La revisione

La presente review, pubblicata su Microorganisms 2023, offre una panoramica delle informazioni più rilevanti disponibili su composizione, distribuzione, ruolo del microbiota cutaneo nella salute dell’ospite e sul potenziale impiego di pro e postbiotici topici e orali nel promuoverne la regolazione.

I cosmetici possono alterare la diversità molecolare e batterica, nonché la dinamica e la struttura delle molecole e dei batteri presenti sulla pelle. Sono, perciò, in corso numerosi studi clinici per chiarire l’efficacia e gli effetti avversi delle formulazioni topiche pro e postbiotiche sviluppate per il trattamento dei diversi tipi e problematiche cutanee.

L’uso di probiotici e postbiotici nella skincare e in diverse condizioni dermatologiche è, tuttavia, ancora nelle sue fasi iniziali. Una loro applicazione richiede, pertanto, analisi sull’uomo più estese per verificarne i potenziali rischi e l’affidabilità, nonché le precise azioni dirette ed indirette.

In aggiunta, dal momento che la modulazione del microbiota intestinale può determinare effetti sistemici, una sua regolazione tramite l’uso di pre e probiotici sembra essere una terapia alternativa promettente per mantenere la pelle in buono stato.

De Almeida CV, Antiga E, Lulli M. “Oral and Topical Probiotics and Postbiotics in Skincare and Dermatological Therapy: A Concise Review”. Microorganisms. 2023; 11(6):1420. https://doi.org/10.3390/microorganisms11061420