È ormai fatto indiscusso la necessità di una protezione dai danni indotti dal sole. D’altro canto negli ultimi anni si è posto un punto interrogativo sulla sicurezza di molte sostanze chimiche impiegate come filtri solari, tra cui anche il butyl-methoxydibenzoylmethane, che è uno dei più diffusi filtri UVA. Oltre al rischio di tossicità sistemica in seguito ad assorbimento, talvolta si manifestano anche reazioni cutanee avverse dovute proprio all’applicazione locale. Questo fenomeno si è ancora più diffuso negli ultimi anni in quanto i filtri solari, in particolare quelli UVA, sono molto impiegati anche in prodotti cosmetici di uso quotidiano quali ad esempio creme idratanti da giorno per il loro effetto protettivo nei confronti dei segni del fotoinvecchiamento. Forse questo tipo di prodotti non dovrebbe essere impiegato indiscriminatamente da tutti e in qualunque periodo dell’anno e in qualunque area geografica, ma andrebbe consigliato a soggetti che per fototipo, per presenza di particolari disturbi cutanei, per tipo di lavoro o per latitudine, si trovano particolarmente esposti ai danni dei raggi solari.
di V.Ambrogi