Un’industria che vede l’Italia, e la Lombardia in particolare, come un’eccellenza a livello mondiale, che ha nella sostenibilità un fattore di competitività e che pone l’essere umano al centro non solo come “risorsa” (nel vero senso della parola) all’interno del tessuto produttivo, ma come essere attorno al quale tutto ruota: questo e molto altro è il mondo della cosmetica dipinto da alcune tra le fonti più autorevoli del settore, da Benedetto Lavino ad Alessandro Spada, nell’ambito del convegno di Cosmetica Italia e Assolombarda tenutosi a Palazzo Lombardia, a Milano, il 26 settembre, in apertura della seconda edizione della Milano Beauty Week. 

Quello della cosmesi, del resto, è un settore molto meno di nicchia di quanto si sarebbe portati a pensare. Basti considerare che, come ha ricordato Filippo De Caterina, vicepresidente di Cosmetica Italia e presidente della sezione Cosmetica di Assolombarda, anche i molto semplici e quotidiani sapone, dentifricio e shampoo sono dei prodotti cosmetici.

L’eccellenza lombarda

Il settore trova nell’Italia uno dei Paesi di punta e nella Lombardia una zona d’eccezione. Con i suoi 8,8 miliardi di euro di fatturato solo nel 2022, è stato ricordato da De Caterina, la produzione cosmetica lombarda vale il 2% di quella mondiale e i due terzi di quella italiana, pari a 13,3 miliardi.

In particolare, la produzione lombarda di make-up copre il 37% di quella mondiale e il 45% di quella europea. E se il 2022 ha segnato un aumento del 13,3% del fatturato su base annua, l’anno in corso raggiungerà, secondo le stime, un aumento dell’8% sul 2022.

Oltre i numeri, o meglio, prima dei numeri, c’è però l’umanità. Non in senso retorico. Da Roberto Bottino, CEO di Ancorotti Cosmetics Group, a Gianluca Toniolo, CEO di Dolce&Gabbana Beauty, passando per Francesco Arculeo, fondatore e CEO di Italian Lifestyle, la centralità della persona è stata sottolineata da più parti. Il cosmetico, del resto, è fatto per la persona, intesa questa come un complesso di corpo e mente, di intelletto e sensi, di percezioni ed emozioni, come ormai da tempo rimarca la neurocosmesi e come ha ricordato Roberto Giovannini, partner KPMG, Head of Consumer & Industrial Markets.

Umano e sostenibile

Un complesso olistico, quello dell’umano, che non può però essere slegato dal proprio habitat, dal proprio ambiente. Da qui la necessità dell’ecosostenibilità come prerequisito dell’industria cosmetica tutta. A chiederlo sono gli stessi consumatori, oggi più che mai attori che fanno sentire la propria voce grazie alle piattaforme social, plasmando un settore legato a doppio filo alla transizione digitale e ambientale, come ha chiosato Valentino Valentini, viceministro delle Imprese e del Made in Italy, in chiusura del convegno.