Siberia sulla pelle

Ingredienti da piante spontanee per dare il massimo alla pelle, ma con l’attenzione a preservare l’integrità degli habitat di prelievo e a promuovere la biodiversità: progetti di sostenibilità coniugati alla cosmetica. Una terra sterminata, selvaggia e incontaminata, uno dei pochi posti sul pianeta in cui ancora regna la natura: la Siberia. Erbe e piante selvatiche da questo ambiente unico compongono le linee cosmetiche di Natura Siberica, brand che propone prodotti per la cura della persona naturali e biologici, certificati secondo i principali standard internazionali tra cui Cosmos e Icea-Eco Bio. Natura Siberica è prodotto in Europa, da Eurobio Lab, proprietaria del brand, in Estonia, e presente in 45 paesi, commercializzata da retailer locali o nei negozi monomarca Natura Siberica, il primo in Europa a Copenaghen. Questo piccolo pezzetto di Siberia ora è anche in Italia, nella GDO sotto l’insegna Esselunga. Andrey Trubnikov, fondatore di Natura Siberica, ci parla della filosofia del brand, dei concept di prodotto e delle strategie commerciali.

Quale è la filosofia di Natura Siberica e perché questo nome?
La Siberia è una terra con densità di popolazione estremamente bassa, in alcune regioni non ci sono più di due, tre persone in centinaia di kilometri. Qui si trovano piante spontanee uniche, che noi abbiamo deciso di raccogliere per creare cosmetici unici. Sul mercato, infatti, non ci sono prodotti con questi ingredienti. Proprio questa è l’idea alla base di Natura Siberica, formulare cosmetici estremamente efficaci con gli ingredienti più efficaci per la pelle: gli ingredienti tratti da piante selvatiche. Infatti è stato provato che alcune piante hanno efficacia molto superiore se cresciute spontaneamente, rispetto a quelle coltivate. Noi peraltro abbiamo anche tre aziende agricole in cui coltiviamo piante ed erbe, una delle quali in Khakassia. Ma l’aspetto più importante per il brand è il contenuto di ingredienti derivati dalla flora spontanea. Le piante selvatiche vengono raccolte in diverse regioni della Siberia dalle popolazioni del luogo, nella foresta. Per questo sviluppano una potente efficacia sulla pelle.

In alcuni dei vostri prodotti ci sono anche estratti vegetali di diversa provenienza?
Ci approvvigioniamo anche in altri luoghi simili alla Siberia perché selvaggi e ricchi di biodiversità, come l’Amazzonia o la Patagonia, regioni ricche di piante rare e ottime per la pelle. Stiamo a mano a mano inserendo ingredienti da specie spontanee provenienti dagli ultimi luoghi selvaggi del pianeta. Per esempio le Highlands scozzesi, dove raccogliamo il cardo selvatico ad Alladale. Si tratta di una riserva naturale, in cui collaboriamo con The European Natural Trust (TENT), una organizzazione no profit impegnata nel ripristino dell’assetto primitivo delle foreste e nella reintroduzione delle specie selvatiche di quest’area. Natura Siberica sostiene i progetti di conservazione di TENT per migliorare gli ambienti naturali delle Highlands. La nostra linea Alladale Wilderness Product Range rispecchia in un certo senso questa partnership, combinando gli effetti positivi delle erbe siberiane coltivate nella nostra azienda agricola di Khakassia con il cardo selvatico, simbolo della Scozia. Questo è il modo in cui creiamo un mix fra piante selvatiche e coltivate. TENT opera anche in Romania, nei Carpazi, una regione importantissima per il suo patrimonio di biodiversità, con un’attività finalizzata a tutelare l’area di foresta vergine qui presente, la più estesa d’Europa, dalla caccia e dai tagli illegali per ottenere legname. Anche questo progetto ha il nostro sostegno, perché salvaguardare e migliorare la diversità biologica e gli ambienti incontaminati fa parte della filosofia di Natura Siberica.

Andrey Trubnikov, fondatore di Natura Siberica

Quali ingredienti ottenete dalle Isole Faroe?
Raccogliamo le alghe, molto abbondanti in quell’area. Il nostro problema riguardo alle Isole Faroe è la caccia ai cetacei: si tratta di una tradizione locale, ma noi siamo contrari. Al momento stiamo acquistando le alghe da un fornitore che preleva in quest’area, ma abbiamo intenzione di approvvigionarci in Scozia, nelle Shetland, isole in gran parte selvagge.

Quanto è importante l’aspetto della certificazione per Natura Siberica?
Per noi la certificazione è fondamentale, perché è la prova che i nostri cosmetici sono davvero naturali. Molti dei nostri prodotti sono certificati ICEA, un ente che ha una buona notorietà in Europa. In Russia, invece, dobbiamo investire in comunicazione e formazione, in quanto gli standard della cosmesi biologica e naturale non sono così ben conosciuti. Ma è solo questione di tempo. Abbiamo enti di formazione specializzati per la cosmesi biologica in Russia. Il personale di vendita dei nostri negozi deve seguire corsi dedicati di almeno due settimane e sostenere un esame, proprio per avere una conoscenza approfondita su questo tipo di cosmetici.

Come scegliete il packaging?
Il packaging delle linee di Natura Siberica è studiato e prodotto in Inghilterra. Infatti, qui ci sono i migliori designer per gli imballaggi, così come l’Italia ha il primato per il design di mobili e abbigliamento. Per quanto riguarda invece il layout dei nostri negozi, collaboriamo con designer francesi.

I consumatori italiani sono interessati agli ambienti naturali incontaminati? Hanno richieste specifiche, in base a quanto avete osservato dal lancio dei vostri prodotti in Italia?
Siamo da poco sul mercato italiano, meno di un anno. I consumatori italiani sono interessati alla natura. Ma l’Italia ha tradizioni molto radicate riguardo ai cosmetici. Gli italiani sono persone aperte e comunicative, ma sono piuttosto diffidenti riguardo ai brand cosmetici non conosciuti. In altri mercati è molto diverso. In Germania, per esempio, le persone sono tendenzialmente conservatrici su tanti aspetti, ma riguardo ai cosmetici sono più audaci, curiosi degli ingredienti esotici e volentieri acquistano cosmetici che li contengono. Al contrario, gli italiani sanno osare riguardo agli abiti, al design dei mobili, ma sono piuttosto conservatori per i cosmetici. Amano l’olio d’oliva, gli ingredienti mediterranei. I giovani sembrano un po’ più curiosi e credo che possano guardare con interesse ai nostri prodotti

Crede che utilizzerete qualche ingrediente di provenienza italiana nei vostri prodotti?
Perché no? Per esempio ci piacciono molto le Cinque Terre. Forse in futuro potremo creare una linea di cosmetici che contenga una miscela di piante dall’Italia e dalla Siberia

BELLO, ACCESSIBILE E BIOLOGICO
Per la prima volta in Italia, Organic Shop è un nuovo brand da Eurobio Lab, che già produce Natura Siberica. Dedicato ai più giovani, è distribuito da Lillapois (Gruppo Auchan). Il concept è del tutto diverso da quella di Natura Siberica che, come spiega Andrey Trubnikov «è un brand raffinato e molto specifico, mentre Organic Shop si propone come qualcosa di totalmente differente da quanto è oggi il cosmetico bio, sia per il consumatore a cui si rivolge, sia per la strategia distributiva. Il target va dai teenagers ai trentenni e poco più. Il cosmetico biologico è normalmente associato a qualcosa di noioso e poco vivace e al contempo parecchio costoso. Qui la differenza rispetto a Organic Shop, che ha un packaging bello e colorato, un prezzo inferiore a 10 euro per confezioni maxy. Così le persone potranno trovare prodotti naturali a prezzi accessibili, belle presentazioni, colori attraenti e farsi invogliare. Questo brand sta vendendo molto a livello internazionale, per esempio in Spagna, dove lo vendiamo in una catena di profumerie, e nel Regno Unito, in una insegna di grandi magazzini».

UN POSTO SPECIALE
Non distante da Saaremaa, in Estonia, una delle aziende agricole di Natura Siberica, l’azienda possiede un edificio storico, su cui Eurobio Lab intende investire. «Nel XVI secolo era una casa di caccia appartenente al fratello del re d’Olanda –riporta Trubnikov. – Ciò che faremo è il restauro di questa grande struttura per creare un complesso ricettivo con albergo e ristorante, una piccola SPA e altri servizi alla persona, con l’idea di ospitare chi sia interessato a conoscere le coltivazioni biologiche delle specie botaniche spontanee della Siberia. Abbiamo grandi aspettative su questo progetto».

di Elena Perani e Ilaria Borgna