L’utilizzo di sostanze prebiotiche è diventato comune nei prodotti cosmetici. Tuttavia, per valutarne l’efficacia prima di una fase di utilizzo in vivo alcuni ricercatori tedeschi hanno sviluppato un opportuno modello in vitro al fine di testare la validità delle sostanze prebiotiche incorporate in diversi tipi di formule.
Sostanze probiotiche e cosmetici: lo studio
Nello studio pubblicato su MDPI ricercatori tedeschi descrivono come è stato sviluppato questo nuovo modello.
È dimostrato che le sostanze prebiotiche sono in grado di promuovere la crescita di batteri benefici come gli stafilococchi coagulasi-negativi, mentre inibiscono la crescita di Cutibacterium (Propionibacterium) acnes, così da influenzare il microbiota cutaneo.
Attraverso il modello proposto è possibile valutare meglio il grado di efficacia di questi prodotti e le modalità di azione prima di una fase di utilizzo in vivo.
Sette ceppi batterici comprendenti batteri ubiquitari o membri tipici del microbiota cutaneo Gram-positivo sono stati scelti come ceppi di prova.
Gli effetti del siero
Per studiare gli effetti microbiologici del siero cosmetico è stato utilizzato un modello che simula la superficie della pelle, consentendo di testare i batteri attaccati.
I dati raccolti dai ricercatori suggeriscono che diversi membri del microbiota cutaneo sono influenzati da un trattamento cosmetico in modo discriminante.
Ciò è vero anche per diverse specie dello stesso genere come osservato per S. aureus coagulasi-positivo, che è stato inibito in presenza del siero cosmetico, mentre sono stati promossi gli stafilococchi coagulasi-negativi S. epidermidis e S. hominis.
Dallo studio è emerso come la crescita dei batteri sulla pelle finisca per essere influenzata, in positivo come in negativo, da formule cosmetiche contenenti sostanze prebiotiche.
Rademacher M, Zinn MK, Beinio R, Bockmühl DP. A New Model to Investigate the Effects of Cosmetics on Skin Microorganisms In Vitro. Cosmetici . 2022; 9(4):88. https://doi.org/10.3390/cosmetics9040088 Marian Rademacher, Marc-Kevin Zinn, Roberto Benio Dirk P. Bockmühl