Non è raro che nel settore cosmetico il tecnico si formi una certa conoscenza del mercato, almeno a livello di percezione delle tendenze. Questa apertura a un mondo di conoscenze tutt’altro che tecnico-scientifiche è spesso una virtù dettata dalla necessità, connessa all’organizzazione delle funzioni nelle PMI. «Il tecnico è sempre più attento alle tendenze -riporta Cristian Zago, direttore R&D e socio di Farmogal, -anche perché si raffronta sia con l’interfaccia del marketing sia con quella dei fornitori di materie prime, anch’essi massimamente attenti alle esigenze, domande, espressioni del mercato. Inoltre nella piccola e media impresa, dove la struttura è più semplice, il tecnico deve acquisire competenze nuove che riguardano l’ambito del marketing. Nelle PMI poche persone devono fare molto, così il grado di specializzazione delle funzioni è minore e molti ruoli insistono sulla stessa persona. Questo significa un’apertura delle competenze e del know-how del tecnico verso la conoscenza del mercato, che permette all’azienda di guardare più avanti, leggere i segnali del mercato e di orientare di conseguenza strategie e prodotti».
L’avvicinamento fra il sapere tecnico e quello di conoscenza dei meccanismi del mercato è reputato importante nel settore cosmetico e inizia a sfidare l’universo della formazione specifica. A questo proposito considera Elio Mignini, general manager di SICC, la Società italiana di Chimica e scienze cosmetologiche «corsi specifici di project management cosmetico sono certamente utili. Finora l’offerta, anche da parte dei master universitari in scienze cosmetologiche, va nella direzione di un avvicinamento del cosmetologo all’area marketing e comunicazione. Sarebbe utile anche offrire percorsi di avvicinamento all’area tecnico-scientifica rivolti a chi proviene da una formazione in area economica e comunicazione. Apparentemente sembra difficile perché mancherebbero per questi studenti le basi scientifiche teoriche». «Le discipline economiche e di comunicazione risentono di una rilevante carenza tecnico-scientifica di base che può essere non facile da superare, ma non solo –commenta Stefano Manfredini, direttore del COSMAST dell’Università di Ferrara. –C’è anche una tendenza alla compartimentazione. Infatti, chi si occupa di marketing tende a considerare il prodotto “un prodotto”, sia esso un rossetto, un gelato o un paio di scarpe, indipendentemente dalla sua specificità. In realtà la sfida è creare una classe di persone del marketing che abbiano un approccio che coniughi le conoscenze generali sul mercato con un’attenzione specifica ai contenuti e ai valori del prodotto, perché si sono formati una esperienza diretta dei passaggi, dalle materie prime, alla prototipizzazione, alle prove di sicurezza/stabilità/efficacia fino alla produzione. All’Università di Ferrara, a livello di sperimentazione, stiamo implementando la parte di conoscenza tecnologica del cosmetico in laureandi e specializzandi di area economica». Nel mondo cosmetico, questa necessità di trasversalizzazione è stata colta dalla parte tecnica, probabilmente perché nei processi di sviluppo del cosmetico gli aspetti di marketing sono comunemente considerati, prosegue il docente, «questo si riflette sull’offerta formativa, che viene arricchita dall’esperienza di persone del marketing. Il contrario non avviene. Difficilmente un tecnico o un ricercatore di un certo ambito scientifico-tecnologico viene invitato formare studenti/specializzandi in un qualunque ambito delle scienze economiche e aziendali, della comunicazione o del design: in queste aree non si percepisce l’importanza delle problematiche tecniche nell’approccio al marketing. Non è un problema solo italiano, lo si incontra anche all’estero soprattutto in UE, mentre negli Stati Uniti c’è una maggiore apertura e si trovano più frequentemente figure con formazione mista, con indubbi vantaggi nei processi gestionali del prodotto».
«La nostra esperienza con gli Itinerari Cosmetici –riprende Mignini di SICC –ci ha permesso di constatare che un percorso formativo in area tecnica può essere seguito anche con entusiasmo e successo da figure del marketing. Gli iscritti ai nostri corsi con tale background formativo sono stati finora soprattutto di provenienza estera, forse un segnale che il mondo si sta orientando verso un superamento di una serie di barriere formative e culturali per guadagnare un sapere e una visione più trasversali».
di E. Perani