Nei giorni scorsi è stato pubblicato Altex Proceedings, un volume che raccoglie tutti gli abstract dei lavori presentati durante il X Congresso Mondiale sulle Alternative all’uso animale nelle scienze della vita 2017, «3Rs in Action», tenutosi a Seattle dal 20 al 24 agosto.
Tra i diversi temi ce n’è anche uno dedicato all cute. Qui si leggono gli avanzamenti nello sviluppo si test alternativi per la cute e, quindi, anche per l’ambito cosmetico.
Per esempio si è discusso del ruolo potenziale della reattività proteica per predirre il rischio di sensibilizzazione cutanea: se infatti esistono metodi alternativi a quelli animali per verificare che una sostanza non dia sensibilizzazione, non ce ne sono per classificarne il potere e dividerle tra le sub categorie GHS 1A e 1B. Britta Wareing e colleghi, della BASF SE, hanno proposto un nuovo metodo: utilizzare la reattività dei peptidi per determinare il potenziale sensibilizzante di un allergene. Il metodo utilizzato affina e migliora il Direct Peptide Reactivity Assay (DPRA) e si chiama «DPRA quantitativo» che riesce a separare le sostanze nelle due categorie in modo accurato.
Infine, il «DPRA chinetico» è utilizzato per approssimare il tasso costante di formazione Cys-peptide-adduct. I metodi descritti sono stati utilizzati per testare alcune sostanze sensibilizzanti, con ottimi risultati: 35 delle 38 sostanze considerate sono state assegnate alla giusta categoria. I risultati suggeriscono che il «DPRA chinetico» sia il tassello mancante per poter sostituire in modo efficiente i test animali per la sensibilizzazione cutanea.
Britta Wareing, Susanne Kolle et al. The potential of protein reactivity to predict skin sensitizing potency: of peptide depletion, reaction time and tested concentrations. Altex Proceedings, pag 56. agosto 2017.
http://www.altex.ch/resources/WC10_entire_issue1.pdf
di S.Somaré
