Vidal 120

 

Nel centoventesimo compleanno l’azienda diventa anche il libro “Vidal 120”,  pubblicato a dicembre, a cura di Massimo Orlandini. Un volume, che fa parte di un ampio progetto di studi d’impresa, che racconta la storia dell’azienda italiana, la quale ha saputo rinnovarsi attraverso le generazioni e adattarsi ai cambiamenti del mercato. Un’impresa ‘familiare’ lungimirante, che ha ormai superato il secolo di vita e si prepara ad affrontare nuove sfide. In questi ultimi anni ha lavorato molto per ridurre l’impatto ambientale del settore cosmetico e l’eliminazione del packaging superfluo e dell’uso della plastica.

“La storia della mia famiglia e dell’avventura imprenditoriale, con cui ha attraversato gli ultimi centovent’anni, si definirebbe oggi con il termine abusato di “resilienza”, per indicare la sfida, l’impegno e il senso del mercato che fare impresa significa, oggi non meno di ieri… Ho voluto fortemente riprendere la continuità di questa storia…”. così racconta Massimo Vidal, oggi presidente e amministratore delegato di Mavive.

Tutto iniziò con il giovane Angelo Vidal, telegrafista sotto le armi nella Guerra d’Abissinia, dalla trattoria di famiglia in Campo Santa Maria Mater Domini al primo, minuscolo laboratorio di potassa e lisciva, allestito negli ambienti di Palazzo Mocenigo a San Stae. Ora è sede del Museo del Tessuto e del Costume dove, dal 2013, la Fondazione Musei Civici ripercorre con l’azienda le rotte delle essenze, dai mercati del Levante all’industria veneziana del sapone e del profumo.

Nel 1912 la fabbrica è avamposto del polo chimico di Porto Marghera. È l’orgoglio che aveva Vidal di raccogliere un’antica, prestigiosa tradizione di lavoro.

Il salto arriva nel Secondo Dopoguerra grazie all’era del Pino Silvestre e del cavallo bianco, che ha reinventato il Carosello: un case history della pubblicità.

A questo cavallo si sono date diverse interpretazioni: simbolo magico di forza, vittoria e potere, ma anche di libertà e di vitalità. Il cavallo partiva galoppando con la criniera al vento e la coda alzata, sprigionando tutta la sua forza e la sua vitalità. Era nato un mito. Con il primo ciclo di programmazione nel 1968, e per i dieci anni successivi, entra così nell’immaginario  degli italiani uno dei cortometraggi pubblicitari più iconici, più rappresentativi e longevi della storia di Carosello, che ancora oggi emoziona, lasciando un senso di benessere. Il “Cavallo Bianco Vidal” è diventato testimone di un cambiamento di costumi che ha fatto storia. Lo spot vinse all’epoca il premio di miglior film pubblicitario al Lido di Venezia.

Henkel rilevò la Vidal SPA negli anni ’80 (per poi chiuderla anni dopo per incorporazione nella Henkel Sud nel 1986) e Massimo Vidal proprio nel 1986 uscì dall’azienda per fondare la sua azienda Mavive (acronimo di Massimo Vidal Venezia). Le due ditte rimangono distinte ma rappresentano una continuità familiare con Massimo Vidal, rimasto fino all’ultimo, che poi fonderà la sua azienda.

 Marco Vidal, figlio di Massimo Vidal, direttore generale afferma “sono certo che, nel mondo che si affaccerà alla fine di questa pandemia, con tutto quello che avrà comportato in termini umani, economici e sociali, saranno centrali temi come l’etica del lavoro e la consapevolezza di un consumatore protagonista. La nostra rimarrà sempre un’azienda figlia di un territorio straordinario, tesoro di bellezza che promuove la bellezza e difende il grande e prezioso mondo dell’artigianato, esso stesso patrimonio culturale. Le sfide saranno numerose e complesse, ma sarà necessario affrontarle, avendo sempre ben chiari il nostro passato e il valore aggiunto di questo orizzonte unico, rappresentato da Venezia”.

Il progetto è supportato da autorevoli istituzioni tra le quali l’Università degli Studi di Padova, l’Osservatorio Monografie d’Impresa, la Camera di Commercio di Venezia, Confindustria di Venezia, Cosmetica Italia.
La monografia ha appena vinto il terzo premio assoluto del Premio OMI nazionale per le monografie d’impresa.
https://www.monografieimpresa.it/opere-vincitrici-2020/